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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La storia sociale <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> moderna in una prospettiva comparata 289<br />

resistenza da parte delle corporazioni dell’arte, che rappresentavano i mastri artigiani<br />

e che cercavano di mantenere in vita le tradizionali uni tà domestiche di produzione<br />

stringendo i controlli sul sistema di ap prendistato 18 .<br />

Fino al termine del secolo XIX le corporazioni riuscirono a fermare lo sviluppo<br />

delle fabbriche artigianali, ma non riuscirono a impedire che sorgesse un’altra,<br />

più diffusa, forma di organizzazione su vasta scala <strong>della</strong> manodopera: la squadra<br />

di lavoro e il sistema di lavoro a contratto. Il sistema comprendeva gruppi di dieci,<br />

venti o più lavoratori, che si soli to provenivano dalla stessa area e svolgevano lo<br />

stesso lavoro, abitava no e lavoravano insieme e prestavano lavoro come una singola<br />

unità per un determinato periodo di tempo. Un membro del gruppo era il capo,<br />

(fu-t’ou, pao-t’ou) spesso la stessa persona che aveva riunito il gruppo e che fungeva<br />

da agente nel negoziare i termini di lavoro. A volte era presente una seconda figura<br />

di intermediario nella persona di un «sen sale» (fu-hang) che aveva l’ufficio in un’area<br />

urbana, faceva incontrare tra loro il capo <strong>della</strong> squadra e l’aspirante datore di lavoro,<br />

garantiva <strong>della</strong> buona fede di entrambi e incassava una percentuale dei salari<br />

pa gati. Quando occorrevano attrezzature costose, esse a volte potevano essere di<br />

proprietà del sensale e, in un equivalente cinese del famigerato «sistema dei trasporti<br />

su carro» dell’Inghilterra del secolo XVIII, il sensale o il capo squadra potevano<br />

dare vitto e alloggio ai lavorato ri durante il periodo d’impiego, pagandoli essenzialmente<br />

in natura. Questo sistema comparve verso la seconda metà del secolo XVII<br />

o an che prima, e presto divenne la forma dominante di organizzazione del lavoro<br />

nel settore dei trasporti. Ancor più importante per il suo rapporto con l’economia<br />

dell’artigianato domestico, venne ampiamente adottato nel campo dell’edilizia e in<br />

certe attività manifatturiere come le calandre 19 .<br />

È ovvio dalla rapidità con cui l’industria (a capitali cinesi o stranieri)<br />

prese piede all’inizio del secolo XX che in questi settori era disponibile<br />

una vasta forza-lavoro libera e competente. Ho esposto in generale<br />

co me si sia affacciata questa forza-lavoro. Credo che la base immediata<br />

18 Si veda Imahori Seiji, «Shindai no jutei seido» [Il sistema di apprendistato nel pe riodo Ch’ing]<br />

in Id. Chūgoku kindaishi kenkyū josetsu [Studi storici sulla <strong>Cina</strong> moderna], Tokyo, Keisō shobō, 1968, pp.<br />

133­52, e P’eng Tse­i, «Shih­chi hou­ch’i Chung­kuo ch’eng shih shou­kung­yeh shang­yeh hang­hui<br />

te ch’ung­chien ho tso­yung» [Restaurazione e fun zioni dell’artigianato urbano cinese e delle gilde<br />

mercantili alla fine del secolo XIX] in Li shih yen-chiu, I, 1965, pp. 71-102.<br />

19 Yokoyama Suguru, Chūgoku kindaika no keizai kozo [La struttura economica <strong>della</strong> modernizzazione<br />

<strong>della</strong> <strong>Cina</strong>], Tokyo, Aki shobō, 1972.

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