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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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372 Glossario<br />

diò con il maestro Hu-ch’iu Tzu-lin, che gli insegnò a svuotare il cuore delle passioni<br />

e dei desideri e gli insegnò a viaggiare nel mondo interiore, in stato di estasi.<br />

Una parte del libro è dedicata all’esposizione <strong>della</strong> dottrina edonisti- ca e cinica del<br />

filosofo Yang Tzu (IV secolo a. C.), compendiabile in una sola frase: «Ognuno per<br />

sé».<br />

Moisti: Scuola filosofica fondata da Mo Tzu (479­381 a. C.), che sosteneva il pacifismo<br />

a oltranza e che fu avversaria del confucianesimo. Mentre Confu­ cio insegnava<br />

che i sovrani dovevano farsi assistere da saggi consiglieri, Mo Tzu sosteneva<br />

che dovevano cedere il trono a chi era più preparato di loro; mentre per Confucio<br />

il modello da imitare era la dinastia Chou (1045­256 a. C.), per Mo Tzu lo era la<br />

più antica dinastia Hsia (2205­1766 a. C.); inoltre, per Mo Tzu, seguendo l’esempio<br />

del Cielo che manifesta il suo amore per tutte le creature, gli uomini dovevano<br />

praticare l’amore universale. Applicati alla po- litica, questi concetti portavano a<br />

insegnare che i governanti dovessero pensa- re unicamente a soddisfare i bisogni<br />

del popolo e rinunciare a ogni spreco: il primo e massimo di questi sprechi era la<br />

guerra, un altro lo erano i riti propu- gnati dai confuciani, che venivano visti come<br />

una perdita di tempo e di ric- chezze. Mo Tzu diede una salda organizzazione al suo<br />

movimento, inquadran- do i discepoli in gruppi quasi militari, pronti a intervenire<br />

dove sorgesse una minaccia di conflitto; la sua opposizione alla guerra lo portò a<br />

studiare le strategie <strong>della</strong> guerra difensiva, considerata come il migliore modo per<br />

scoraggiare le aggressioni, e in particolare l’arte di difendere le città, in cui egli e i<br />

suoi discepoli divennero degli esperti. Un fattore <strong>della</strong> riuscita <strong>della</strong> scuola fu il suo<br />

interesse per la retorica e la logica, a cui i moisti diedero per primi una sistema- zione<br />

rigorosa (da Bertuccioli, mod.).<br />

Oppio, guerre dell’: si veda Guerre dell’oppio.<br />

Ossa oracolari: si veda Scapulomanzia.<br />

Primavere e autunni: (tit. orig.: Ch’un-ch’iu) Annali dello stato di Lu (nell’attuale<br />

provincia dello Shantung), dal 722 al 463 a. C., compilati da Confu­ cio (551­479 a.<br />

C.) per fornire un modello morale. Il nome significa «cronache delle stagioni», che<br />

per brevità sono ridotte a due: primavera e autunno. L’o- pera mira a far risaltare,<br />

agli occhi dei futuri letterati che si daranno alla politi- ca, le colpe dei feudatari del<br />

tempo. Con la dinastia Chou (1045­256 a. C.) si era instaurato in <strong>Cina</strong> un sistema<br />

feudale, con una struttura gerarchica che ve- deva in cima il re, poi i nobili, ripartiti<br />

in cinque gradi di nobiltà (kung o duca, hou o marchese, po o conte, tzu o visconte,<br />

nan o barone), il popolo (suddiviso in mercanti, artigiani e contadini) e, al gradino<br />

più basso, gli schiavi Mentre, secondo Confucio, agli inizi <strong>della</strong> dinastia Chou ciascuno<br />

sapeva stare al suo posto, all’epoca di Confucio i feudatari si arrogavano gradi<br />

superiori a quelli a cui avevano diritto, si sottraevano all’autorità regale e ai propri<br />

obblighi e questo portava a disordini e a contese; per mostrare come i guai dell’impero<br />

fossero da attribuire a manchevolezze delle famiglie nobili, colpevoli di avere

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