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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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L’antica civiltà <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>: riflesioni su come divenne “cinese” 63<br />

e culturale di due tradizioni assai diverse — la sumera e l’accadica — non fu mai<br />

presente per i letterati dell’antica <strong>Cina</strong>. Inoltre, nella misura in cui l’attività dei mercanti<br />

e la loro importanza in Mesopotamia e in Grecia può essere spiegata dalla<br />

presenza di un ambiente relativamente povero di risorse, i mercanti sarebbero stati<br />

meno potenti in <strong>Cina</strong> perché c’era meno bisogno di loro. In questo caso, la geografia<br />

può avere svolto un ruolo cruciale. Poiché i principali fiumi del settentrione e<br />

del centro <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> — il fiume Giallo, lo Huai e lo Yangtze — scorrono da ovest<br />

a est e non da nord a sud, il commercio che seguiva le vallate dei fiumi si svolgeva<br />

tra regioni alla stessa latitudine, aventi prodotti agricoli dello stesso tipo: nella <strong>Cina</strong>,<br />

le zone ecogeografiche diverse sono quelle del nord e del sud, non quelle dell’est<br />

e dell’ovest.<br />

Secondo questa ipotesi, l’economia di mercato non avrebbe mai avuto in <strong>Cina</strong><br />

la stessa importanza strategica che aveva in altre parti del mon do. Una parte significativa<br />

del commercio cinese, nei primi periodi sto rici, sembra fosse costituita<br />

da tributi: uno scambio di tipo reciproco o ridistributivo, avente funzione politica<br />

e avente per oggetto beni di lusso, di alto costo, riservati alle élite, che controllavano<br />

i mercanti me diante leggi suntuarie e facendoli entrare all’occorrenza nella<br />

burocra zia amministrativa 35 . La mancanza di un mare interno come il Mediterraneo,<br />

l’assenza di spiagge rocciose e di buoni porti lungo gran parte <strong>della</strong> costa<br />

cinese settentrionale e centrale, la mancanza di buoni part ner di scambio sull’altra<br />

sponda del Mar <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>, capaci di fornire stimoli non solo economici, ma anche<br />

culturali, e la presenza di deserti e di montagne che separano dall’Asia centrale il<br />

nord <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>, devo no avere ulteriormente incoraggiato l’orientamento agrario,<br />

non com merciale, dell’antica città­stato cinese e la fiducia in se stessa <strong>della</strong> sua<br />

cultura indigena, isolata.<br />

Queste considerazioni geografiche suggeriscono che le idee caratte ristiche cinesi<br />

di proprietà terriera e di gerarchia si sono sviluppate in una cultura dove il potere economico<br />

era principalmente agrario. An che se non ci sono testimonianze così lontane<br />

di un dispotismo agroma nageriale che ha in mano le opere essenziali statali di controllo<br />

dell’ac qua, è chiaro che la ricchezza, nello stato delle origini, dipendeva meno<br />

35 Queste ipotesi vanno prese con cautela per almeno due motivi. Primo, a causa del tradizionale<br />

pregiudizio confuciano contro il commercio, l’attività commerciale non è suffi cientemente<br />

documentata nei vecchi testi. Secondo, il tipo di tecniche archeologiche che ci permette di scoprire<br />

l’origine, ad esempio, del vasellame ‘e <strong>della</strong> giada, non è ancora stato applicato ai reperti<br />

cinesi. Per entrambi i motivi, il ruolo commerciale delle antiche città <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> e il tipo di reti<br />

commerciali che le univa tra loro e alle altre regioni cinesi resta ancora da esaminare.

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