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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La storia economica <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> in una prospettiva comparata 269<br />

Dal paragone tra i cicli demografico­economici Sung, Ming e Ch’ing e i cicli<br />

medievali e moderni dell’Europa occidentale si giunge alla con clusione che prima<br />

del secolo XVII (e forse del XVIII) la risposta pro duttiva, o tecnologica, europea<br />

era molto meno estesa e significativa del l’analoga risposta cinese. Il passaggio da<br />

miglio a grano nella <strong>Cina</strong> del Nord e poi a riso nel Sud e infine a un doppio raccolto<br />

(grano e riso, o due raccolti di riso), e il concomitante sviluppo di attrezzi<br />

e di tecni che d’irrigazione, portarono a una maggiore crescita premoderna dell’economia<br />

cinese che il nuovo tipo di basto, i miglioramenti nell’aratro e il passaggio<br />

dal sistema dei due campi a quello dei tre nell’Europa me dievale e moderna.<br />

Con il secolo XI, l’economia occidentale si era certo lasciata alle spalle le ombre<br />

(probabilmente esagerate nelle descrizioni) dell’Evo oscuro. Ep pure, nei cinquecento<br />

anni e più che dovettero passare fino all’epoca delle «monarchie assolute», nessun<br />

confronto di produttività agricola, abilità industriale, complessità commerciale,<br />

ricchezza urbana o livelli di vita (per non parlare di raffinatezza burocratica e di successi<br />

cultura li) vedrebbe l’Europa alla pari con l’impero cinese. Era evidente agli osservatori<br />

europei, il più famoso dei quali è Marco Polo, che la <strong>Cina</strong> era più progredita<br />

dell’ Europa in ciascuna di queste aree. Ma il successo di questo primo mezzo millennio<br />

può avere «bruciato» la possibilità di ul teriori successi dal secolo XVIII in poi.<br />

Formulando nuovamente il paragone tra l’Europa occidentale dalla caduta di<br />

Roma al secolo XVII e la <strong>Cina</strong> dalla dinastia Han al medio periodo Ch’ing, l’interazione<br />

fra la crescita economica premoderna e i cambiamenti demografici in <strong>Cina</strong><br />

nel corso di quel millennio e mezzo produsse complessivamente, in media, un<br />

livello di cultura materiale su periore a quello medio europeo fino al 1700. Questo<br />

risultato poggiava su due basi: primo, la tecnologia produttiva (soprattutto agricola,<br />

per ché era quella l’industria principale, ma anche di altri settori economi ci)<br />

che sorse nella <strong>Cina</strong> Sung e che venne adottata per tutto il millennio successivo;<br />

secondo, le istituzioni sociali, politiche ed economiche (an ch’esse giunte a maturazione<br />

nel periodo Sung, anche se erano nate molto prima) che facilitarono la<br />

straordinaria crescita premoderna <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>. Mi limiterò solo a un breve accenno<br />

alla seconda di queste basi, e ciò per mancanza di spazio e per rispettare la struttura<br />

logica di questo ca pitolo, non perché abbia fede nel determinismo tecnologico.<br />

Nel confronto tra la <strong>Cina</strong> e l’Europa, quel che colpisce maggiormente<br />

è il fatto che le potenzialità <strong>della</strong> tecnologia e delle istituzioni tradizionali<br />

Sung non si siano esaurite fino ai secoli XIX e XX. Queste istituzioni,<br />

anche quando erano ormai in declino, potevano nutrire, vesti-

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