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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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194 Nathan Sivin<br />

ignote agli antichi e che hanno un’origine, benché recente, oscura e umile: par lo <strong>della</strong><br />

stampa, <strong>della</strong> polvere da sparo e del magnete. Queste tre, infatti, han no cangiato<br />

totalmente la faccia e lo stato delle cose nel mondo intero; la prima in letteratura, la<br />

seconda nell’arte <strong>della</strong> guerra, la terza nella navigazione; e i cambiamenti che ne sono<br />

susseguiti sono innumerevoli, tanto che non c’è im pero, né setta, né stella che siano<br />

stati capaci di esercitare maggior potere e influsso nelle vicende umane quanto le predette<br />

scoperte meccaniche 1 .<br />

Nel 1920, l’affermazione di Bacone era ancora tradizionalmente ac cettata,<br />

anche se a quell’epoca l’attenzione degli storici era in gran par te ritornata a concentrarsi<br />

sulla politica e sulla religione (gli «imperi» e le «sette» di Bacone), se non<br />

all’astrologia (le «stelle»).<br />

Oggi l’origine delle tre invenzioni citate da Bacone è meno oscura. Nessuna di<br />

esse fu infatti una scoperta europea. Alla stampa ho già ac cennato. Caratteri mobili<br />

d’argilla erano già usati per le iscrizioni sui vasi di bronzo fuso, verso la metà del<br />

secondo millennio a. C. I più anti chi testi stampati su carta con blocchi di legno<br />

scolpito a noi pervenuti provengono dalla Corea del 751 e dal Giappone del 770<br />

(circa mille an ni dopo l’invenzione <strong>della</strong> carta da parte dei cinesi e quattrocento<br />

anni prima <strong>della</strong> sua introduzione in Europa).<br />

Poiché gli stampatori avevano bisogno di migliaia di caratteri diver si, e la manodopera<br />

costava poco, e i libri erano pubblicati in tirature esigue, la stampa con<br />

caratteri mobili si sviluppò lentamente e non so stituì il vecchio processo fino al<br />

secolo XX. Abbiamo la testimonianza che in <strong>Cina</strong> si stampava con caratteri mobili<br />

di porcellana verso il 1040. Il più antico libro del genere a noi pervenuto (composto<br />

con caratteri di legno) è stato stampato verso il 1350, e non è scritto in cinese<br />

ma nella grafia Tangut <strong>della</strong> frontiera nordoccidentale. I caratteri metallici erano<br />

in uso ancora prima. Con essi, la stampa giunse a una grande per fezione in Corea,<br />

grazie a una serie di esperimenti finanziati dalla cor te, che ottenne i migliori risultati<br />

all’inizio del secolo XV.<br />

Mentre l’arte <strong>della</strong> stampa si sviluppava in Estremo Oriente, le sue potenzialità<br />

di cambiare «la faccia e lo stato» <strong>della</strong> letteratura non ri manevano certo inesplorate.<br />

Verso il 1100, ad esempio, il governo cine se autorizzò la stampa di raccolte ufficiali<br />

dei canoni nel tentativo ­ spesso ripetuto, e mai riuscito fino in fondo ­ di tenere<br />

sotto controllo l’istru zione. Fu così non solo per i classici umanistici, ma anche per<br />

campi come la matematica e la medicina.<br />

1 Francis Bacon, The New Organon and Related Writings, Library of Liberai Arts, 97, New York,<br />

Liberai Arts Press, 1960, p. 118. Joseph Needham, The Grand Titration: Science and Society in East and<br />

West, Toronto, University of Toronto Press, 1969, pp. 62-76, ha molte interessanti osservazioni su<br />

questo passo.

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