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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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262 Albert Feuerwerker<br />

Inghilterra, Paesi Bassi e Scandinavia — non ci fu un declino catastrofi co.<br />

Nell’Europa nordoccidentale la rapida crescita del secolo XVI con tinuò fino alla<br />

metà del secolo XVII prima di lasciare il posto a un seco lo di incremento demografico<br />

assai modesto tra il 1650 e il 1750. Una terza fase di crescita in Europa<br />

occidentale ebbe inizio verso la metà del secolo XVIII, che dapprima non mostrò<br />

un tasso di crescita molto superiore a quello del secolo XVI, ma che poi<br />

(in molti paesi) aumentò rapidamente dalla metà del secolo XIX in poi. Cosa<br />

ancor più impor tante, la terza fase <strong>della</strong> popolazione europea è continuata fino<br />

a oggi: nel 1970, la popolazione dell’Europa occidentale (quattrocentosessantadue<br />

milioni) era più del quintuplo di quella del 1700 (ottantasei milioni).<br />

Il paragone tra le storie economiche <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> e dell’Occidente può anche<br />

darci la risposta a vari interrogativi sul rapporto tra economia e popolazione. Qual<br />

è il collegamento tra i cambiamenti demografici e la crescita ‘o il declino dell’economia?<br />

È giustificata l’ipotesi che una po polazione in aumento è un indicatore<br />

diretto o indiretto di crescita eco nomica (come si ritiene di solito)? Se spesso gli<br />

economisti ragionano in termini di cicli, i demografi, rigorosamente parlando, non<br />

lo fanno Una popolazione cresce, oppure rimane in equilibrio. Non ci sono molti<br />

esempi storici, almeno a livello di una nazione o di una grande provin cia, di popolazioni<br />

in cui la mortalità (la percentuale delle morti) sia ri masta per lungo tempo<br />

superiore alla fertilità (la percentuale delle na scite). In altre parole, le popolazioni<br />

umane normalmente aumentano, e il semplice fatto che una popolazione aumenti<br />

non richiede una spie gazione. Ma un aumento di popolazione offre una possibilità<br />

(ed è un guanto di sfida) per spiegare come la società abbia risposto a quell’aumento<br />

e come la risposta a sua volta abbia influito sulle tendenze <strong>della</strong> popolazione.<br />

Nessuna popolazione può crescere in misura significativa per un con gruo periodo<br />

di tempo senza che la produzione totale dell’economia au menti in proporzione.<br />

Perciò, la crescita premoderna comprende neces sariamente l’aumento sia<br />

<strong>della</strong> popolazione sia dell’attività produttiva. Alla crescita <strong>della</strong> popolazione in <strong>Cina</strong><br />

durante la dinastia Sung si unì una «rivoluzione commerciale» Sung e all’espansione<br />

demografica del periodo Ming si associò una «seconda rivoluzione commerciale».<br />

E, chia ramente, il secolo XVIII fu un periodo di espansione economica oltre che<br />

un’epoca di rapido aumento <strong>della</strong> popolazione ín <strong>Cina</strong>. Inoltre, c’è ragione di credere<br />

che una crescita economica sia avvenuta anche in Ci na nel secolo XX prima<br />

del 1937 (anche se molti non sono d’accordo con questa opinione) quando la popolazione<br />

è cresciuta da quattrocento a cinquecento milioni.

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