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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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136 Tu Wei-Ming<br />

na, e preferì cercare di trasformare il mondo dall’interno. Per decenni Confucio fu<br />

un attivo partecipante alla lotta politica, nel tentativo di mettere in pratica, al servi-<br />

zio del governo, i suoi programmi umanistici. Verso i cinquant’anni, Confucio ebbe<br />

prima la carica di magistrato, poi quella di viceministro ai Lavori pubblici, e infine<br />

di ministro <strong>della</strong> Giustizia nello stato di Lu. Ma la sua carriera politica non doveva<br />

dura re a lungo. A cinquantasei anni, quando comprese che al suo signore non inte-<br />

ressavano le sue idee politiche, lasciò lo stato di Lu per cercare un altro regno che<br />

accettasse le sue idee, e durante tredici anni di esilio volontario fu accompagnato<br />

da un gruppo di allievi sempre più numero so, nonostante la sua frustrazione come<br />

uomo politico; e anche la sua fama di uomo illuminato e di creatore di una grande<br />

visione si estese. Infine, all’età di sessantasette anni, ritornò nella sua terra natale<br />

per insegnare e conservare le tradizioni classiche da lui amate, per scrivere libri e<br />

commenti. Morì nel 479 a. C., a settantatré anni. A quanto si legge nelle Memorie<br />

storiche di Ssu-ma Ch’ien 7 , settantadue dei suoi al lievi diretti divennero esperti delle<br />

«sei arti» e tremila persone si pro clamarono suoi seguaci.<br />

2. Gli «Analetti» come espressione diretta delle idee confuciane<br />

Gli Analetti o Dialoghi (Lun-yii), il testo più amato <strong>della</strong> tradizione confuciana,<br />

fu probabilmente compilato dalla seconda generazione di di scepoli di Confucio 8 .<br />

Basato soprattutto sui detti del maestro, che era no stati conservati sia dalla tradizio-<br />

ne scritta sia da quella orale, gli Analetti colgono in forma e in contenuto lo spirito di<br />

Confucio, così come i dia loghi platonici evidenziano il metodo socratico. Lo scopo,<br />

nel compilare la raccolta di frasi di Confucio, non sembra sia stato quello di sostene-<br />

re una tesi o di ricordare avvenimenti, ma di invitare i lettori a prendere parte a una<br />

conversazione ancora in corso. La forma di dialogo viene usata per mostrare pen-<br />

sieri e azioni di Confucio, visto non come un in dividuo isolato, ma come centro di<br />

rapporti umani. La vita di Confucio come studioso e insegnante è un’esemplificazio­<br />

ne dell’idea confuciana che l’istruzione è un processo continuo di auto-<br />

7 Si veda la voce Ssu-ma Ch’ien nel Glossario.<br />

8 Per una buona traduzione degli Analetti si veda D. C. Lau [traduttore], The Analects,<br />

Harmondsworth, Penguin, 1979 [le traduzioni italiane degli Analetti sono numerose e sono condotte<br />

con criteri diversi per ciò che riguarda la traduzione dei termini specifici; per man tenere la continuità<br />

di esposizione tra le citazioni e il testo ci si è perciò limitati a tradurre la versione fornita dall’autore<br />

del capitolo].

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