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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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130 Karen Turner<br />

E poiché in <strong>Cina</strong> la monarchia era sempre stata considerata il sistema migliore per<br />

dare ordine al mondo, i teorici <strong>della</strong> politica svilupparono le loro riflessioni sulle<br />

caratteristiche di un buon re in un modo che, in Occidente, non venne uguagliato<br />

— come profondità — fino al Medioe vo, quando la monarchia divenne la normale<br />

forma di governo.<br />

Molti scritti occidentali che cercavano di delineare il ruolo del mo narca, particolarmente<br />

nei regni germanici all’inizio del Medioevo, suonano familiari agli studiosi<br />

<strong>della</strong> storia cinese. Come afferma uno studioso <strong>della</strong> monarchia e del diritto<br />

negli stati europei medievali: «La radicata idea germanica di legge era quella di leggi<br />

buone, antiche, mai promulgate e mai scritte, che risiedevano nel senso comune<br />

di giustizia e che erano la somma complessiva dei diritti delle singole persone. Il<br />

diritto di governare del re era solo un suo diritto privato, un semplice tratto <strong>della</strong><br />

legge stessa» 58 . Anche quando si dovevano fare nuove leggi, queste presumibilmente<br />

venivano scritte prendendo a modello quelle antiche. Un editto emanato da un re<br />

longobardo del secolo VII dice: «Così abbiamo stabilito, esaminando e richiamando<br />

alla mente le antiche leggi dei nostri antenati che non furono scritte» 59 . Questo<br />

concetto di legge si avvicina alla stima per le vecchie leggi manifestata in <strong>Cina</strong> dai<br />

confuciani. Analogamente, Isidoro di Siviglia (morto nel 636 d. C.), un vescovo<br />

spagnolo consigliere dei re visigoti, affermò che i re devono rispettare la legge e<br />

definì la condizione del sovrano in termini che uonano straordinariamente vicini a<br />

quelli con fuciani: «Un re è re per il suo modo di governare, e non si governa se non<br />

si corregge. Pertanto, il titolo di re si conserva mediante la corretta amministrazione,<br />

e con la cattiva lo si perde» 60 . Con il secolo XI, in Europa si affaccia l’ipotesi di<br />

una possibile ribellione contro il sovrano, articolata in modo inequivocabile come<br />

in Mencio. Nelle parole del monaco sassone Manegold, un re che agisca in modo<br />

incom petente è poco più di un pastore che trascura il proprio gregge, e do vrebbe<br />

essere allontanato e punito ancor più seriamente, perché le sue responsabilità sono<br />

tanto più gravi 61 .<br />

Nonostante queste antiche somiglianze, con l’inizio del periodo mo-<br />

derno gli aspetti istituzionali <strong>della</strong> monarchia e i suoi rapporti con la<br />

58 Si veda Fritz Kern, Kingship and Law in the Middle Ages, New York, Harper Torch books, 1956,<br />

p. XX.<br />

59 Citato in Charles H. Mcllwain, The Growth of Political Thought in the West cit., p. 173.<br />

60 Ibid.<br />

61 In John B. Morrall, Political Thought in Medieval Times, New York, Harper Torch books, 1958,<br />

pp. 37-38.

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