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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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152 Tu Wei-Ming<br />

confuciani dai connotati metafisici, soprattutto il Giusto mezzo (Chung yung) e il Grande<br />

commentario del Libro dei mutamenti (I-chuan), che ri vestivano molti punti d’interesse<br />

per alcuni pensatori buddisti e taoisti. Un segno di una possibile svolta confuciana<br />

in epoca T’ang fu il saggio sul «ritorno alla natura» di Li Ao (morto circa 844)<br />

che adombrava al cuni importanti aspetti del pensiero confuciano Sung (960­1279).<br />

Tut tavia il più influente precursore <strong>della</strong> rinascita confuciana fu Han Yii (768­824).<br />

Grande saggista, attaccò con efficacia il buddhismo dalla pro spettiva dell’etica sociale<br />

e dell’identità culturale. Esaminò, suscitando notevole interesse, il problema<br />

di che cosa costituisce la via confuciana, e difatti l’argomento del tao-t’ung, la trasmissione<br />

<strong>della</strong> via, l’autentico metodo per ritrovare la via, è stato oggetto di molte<br />

discussioni all’in terno <strong>della</strong> tradizione confuciana dal secolo XI a oggi.<br />

4. La rinascita confuciana<br />

La conquista <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> da parte del buddhismo e la trasformazione del buddhismo<br />

avvenuta in <strong>Cina</strong>, processo che comprese l’introduzio ne, l’adattamento, la<br />

crescita e l’appropriazione di una forma di spiri tualità caratteristica dell’India, durò<br />

almeno sei secoli. Poiché le idee buddhiste vennero introdotte in <strong>Cina</strong> attraverso<br />

categorie taoiste e poi ché la religione taoista si modellò sulle istituzioni e sulle<br />

pratiche bud dhiste, la dinamica spirituale prevalente nella <strong>Cina</strong> medievale eri caratterizzata<br />

da valori buddhisti e taoisti. Su questo sfondo, il ritorno del confucianesimo<br />

come principale forza intellettuale richiese sia una ri sposta creativa alla sfida<br />

buddhista e taoista sia un recupero creativo delle classiche intuizioni confuciane.<br />

Inoltre, dopo la caduta <strong>della</strong> dina stia T’ang, le gravi minacce alla sopravvivenza<br />

<strong>della</strong> cultura cinese da parte di Khitani, Jurchen 37 e più tardi mongoli, spinsero i<br />

letterati a proteggere l’eredità comune approfondendo la coscienza critica. Per arricchire<br />

la conoscenza personale, oltre che per conservare la civiltà e lo stato cinesi,<br />

essi esplorarono le fonti simboliche e spirituali che faceva no del confucianesimo<br />

una tradizione vivente.<br />

4.1. I maestri Sung<br />

La dinastia Sung (960­1279) fu militarmente debole e coprì un’area<br />

molto inferiore a quella dei T’ang, ma il suo splendore culturale e la sua<br />

prosperità economica non ebbero precedenti nella storia umana. La ri-<br />

37 Si vedano le voci Khitani e Jurchen nel Glossario.

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