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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La successione delle forme di governo in <strong>Cina</strong> 93<br />

Ming T’ai-tsu lasciò un’impronta sulle istituzioni imperiali cinesi più profonda<br />

di quella di molti suoi predecessori. Era ben consapevole del fatto che le pratiche<br />

da lui instaurate sarebbero state vincolanti per i suoi discendenti, e di conseguenza<br />

emanò moltissimi decreti, ordini e leggi. Il suo scopo era di vincere la rilassatezza<br />

da lui attribuita alla do minazione mongola e di controllare in modo rigoroso sia<br />

la struttura am ministrativa sia la società. Cercò anche di creare una nuova società<br />

ci nese, soprattutto per ciò che riguardava la moralità e il comportamento sociale,<br />

che seguisse i criteri neo-confuciani.<br />

Il massimo livello dell’amministrazione centrale, il grande segreta riato (nei-ko)<br />

non assunse la sua forma definitiva se non alla fine del secolo XV. Ming T’ai­tsu<br />

aveva una profonda sfiducia nei funzionari di alto livello, sfiducia che lo portò<br />

ad abolire il segretariato che gli era giunto dagli Yuan e dalle precedenti dinastie.<br />

Suddivise l’autorità buro cratica centrale fra i sei ministeri e le cinque commissioni<br />

militari (wu chün tu-tu-fu). Quando si trovò ad affrontare il difficile compito di trattare<br />

con più agenzie governative, si rivolse per aiuto agli accademici Han lin. Il<br />

grande segretariato, che era composto di accademici Hanlin di basso rango ai quali,<br />

per tradizione, venivano anche assegnati altri inca richi nominali senza effettivo potere,<br />

nacque da questo rapporto con gli accademici. Lo scopo dell’imperatore era<br />

chiaramente quello di evitare la concentrazione del potere nel segretariato di tipo<br />

tradizionale, per non parlare del potere ancora più grande che si concentrava nelle<br />

mani del cancelliere <strong>della</strong> dinastia Han.<br />

I grandi segretari erano in una posizione politica scomoda. Anche se la loro<br />

posizione reale era molto bassa, la loro vicinanza all’imperato re significava che avevano<br />

sotto di loro la maggior parte dei membri <strong>della</strong> burocrazia. Inoltre, il consueto<br />

metodo con cui arrivavano al potere pas sava per gli Hanlin e le altre accademie, e<br />

non attraverso la burocrazia; di conseguenza, molti funzionari non li consideravano<br />

parte del regola re apparato di governo, ma creature dell’imperatore. Infine, spesso<br />

si trovavano a lavorare insieme con altri membri <strong>della</strong> corte interna, so prattutto<br />

con gli eunuchi 18 , la cui importanza andava progressivamen te crescendo. I grandi<br />

segretari venivano trattati con sospetto dagli im peratori più ostinati, e spesso con<br />

disprezzo dai membri <strong>della</strong> burocra zia ufficiale.<br />

Nel contesto <strong>della</strong> politica cinese, i grandi segretari possono essere<br />

visti come un retaggio dei valori patrimoniali tradizionali. Per tutto<br />

il corso <strong>della</strong> storia cinese, i sovrani cercarono sempre di escludere dalla<br />

18 Si veda la voce Eunuchi nel Glossario.

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