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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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300 William T.Rowe<br />

so un limitato intervento da parte del governo si combinava con la capacità integrativa<br />

dei valori culturali cinesi, facendo sì che un grande stato non fosse necessario<br />

né auspicabile. Ancor più importante fu l’assenza di un sistema di antagonisti politici<br />

relativamente uguali, come in quel crogiolo per la formazione degli stati che<br />

fu l’Europa del secolo XVII. Infine, naturalmente, ci fu la grande diseconomia di<br />

scala: l’impero cinese, unità culturalmente e fisiograficamente discreta, era trop po<br />

grande per mantenervi un diffuso apparato statale, agli insopporta bili costi resi necessari<br />

dalla tecnologia premoderna. Indipendentemen te dal motivo, la differenza<br />

tra la storia sociale <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> e quella del l’ Occidente a partire dal 1500 non è da<br />

imputare al fatto che l’Occiden te progressista abbia scoperto il capitalismo e lo<br />

stato moderno, e inve ce la <strong>Cina</strong> non li abbia scoperti, ma piuttosto al fatto che le<br />

due civiltà svilupparono queste istituzioni in modi leggermente diversi, condizionati<br />

dalle differenze tra le rispettive culture.

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