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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La tradizione confuciana nella storia cinese 149<br />

lismo con un eclettico amore dell’apprendimento, Tung diede un gran de contributo<br />

al modo Han di intendere il progetto confuciano. Nonostante il proclama<br />

dell’imperatore Wu con cui si affermava che soltanto il confucianesimo era protetto<br />

dalla casa imperiale, sulle conce zioni cosmologiche dell’élite culturale Han<br />

esercitarono il loro influsso anche taoisti, cosmologi yin­yang, moisti, legisti, sciamanisti,<br />

guaritori, maghi, praticanti <strong>della</strong> geomanzia e altri. Tung stesso riuscì ad<br />

appro fittare di questo sincretismo intellettuale: nel formulare la propria vi sione<br />

del mondo, attinse liberamente alle risorse spirituali del tempo. La sua teoria <strong>della</strong><br />

corrispondenza tra uomo e natura si basa su una vi sione organicistica in cui tutte<br />

le modalità dell’esistenza sono collegate tra loro in una complessa rete di interrelazioni.<br />

La morale che si ricava da questa metafisica di interconnessioni è che<br />

le azioni umane vengono ad avere conseguenze sul cosmo. Indipendentemente<br />

dall’attribuzione a Tung <strong>della</strong> teoria delle «cin que fasi» (metallo, legno, acqua, fuoco<br />

e terra) le sue ricerche sulla cor rispondenza tra l’uomo e le categorie numerologiche<br />

del Cielo, e sull’at tivazione per «simpatia naturale» degli oggetti dello stesso<br />

genere, i suoi studi delle virtù cardinali confuciane, come umanità, rettitudine, rito,<br />

sag gezza e fedeltà gli permisero di sviluppare una complessa visione del mon do<br />

che inseriva la morale confuciana in una cosmologia naturalistica. L’o pera di Tung<br />

non costituì solo una giustificazione teologica dell’impera tore in quanto Figlio del<br />

Cielo. Anzi, la sua teoria <strong>della</strong> risposta mutua tra Cielo e umanità fornì agli studiosi<br />

confuciani una legge superiore con cui giudicare la condotta del governante. La<br />

sua retorica dei «portenti del le catastrofi e delle anomalie» — che spiegava come<br />

inondazioni, siccità, terremoti, comete, eclissi, e perfino fenomeni naturali benigni<br />

ma incon sueti come «donne a cui spunta la barba» sono segni celesti che avvertono<br />

delle malefatte del sovrano — in seguito furono efficaci deterrenti contro i<br />

capricci e gli eccessi dei monarchi. Tung offerse ai letterati con fuciani un potere<br />

interpretativo che ebbe notevoli conseguenze politiche. Il pensiero di Tung riflette<br />

la propensione dei letterati per i prono stici, la divinazione, la riflessione numerologica<br />

dominante a quell’epo ca. Noti come appartenenti alla scuola del «nuovo<br />

testo» per le loro di scussioni basate sui testi classici ricostruiti, scritti nella «nuova»<br />

grafia Han, questi studiosi erano profondamente interessati all’esame delle «sot tili<br />

parole e grandi significati» dei classici, e questo allo scopo di eserci tare un influsso<br />

politico. La salita al trono dell’usurpatore Wang Mang (9­23 d. C.) fu in parte<br />

dovuta alla convinzione dei letterati confuciani che un cambiamento del mandato<br />

celeste fosse inevitabile. Nonostante l’immensa popolarità di Tung, la sua visione<br />

del mondo non venne universalmente accettata dagli studiosi confuciani Han. Una

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