31.05.2013 Views

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

164 T.H. Barret<br />

a termine più di metà del suo progetto iniziale 1 . Occorre anche nota re che ha lavorato<br />

prima <strong>della</strong> grande guerra, senza disporre delle osser vazioni che, da allora<br />

in poi, ci sono giunte dagli antropologi e dagli sto rici delle religioni. In <strong>Cina</strong> s’incontra<br />

un’immensa serie di fenomeni re ligiosi, dall’astrologia allo zombismo, ed è<br />

sufficiente provare l’atmo sfera esuberante di una festa popolare cinese per capire la<br />

ricchezza e la vitalità delle credenze e delle pratiche che gli studiosi <strong>della</strong> religione<br />

cinese devono esaminare.<br />

Spesso, però, lo studioso si deve accontentare di essere un osserva tore o di<br />

basarsi su altri osservatori, cinesi e non. Gran parte <strong>della</strong> reli gione cinese non ha<br />

lasciato documenti. Sappiamo delle malattie del re <strong>della</strong> dinastia Shang perché in<br />

questo secolo abbiamo scoperto acciden talmente i registri delle sue divinazioni; né<br />

lui né i maghi e gli sciamani delle epoche seguenti hanno mai compiuto l’importante<br />

passo consistente nel descrivere in testi religiosi le loro pratiche. Molte informazioni<br />

si potranno spigolare, prima o poi, dalle osservazioni degli antichi scritto ri<br />

cinesi su tali pratiche, e gli antropologi odierni contribuiscono ad au mentare le nostre<br />

conoscenze grazie alle interviste e alle note. Ma solo due grandi gruppi cinesi<br />

hanno personalmente parlato di questioni reli giose: i buddhisti e i taoisti.<br />

Nelle pagine seguenti limiterò le mie osservazioni al buddhismo e al taoismo<br />

non perché essi costituiscano tutta la storia <strong>della</strong> religione cinese e non perché siano<br />

necessariamente le religioni superiori <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>, ma semplicemente perché la<br />

loro letteratura religiosa ci permette di con siderarle come tradizioni spirituali. Anzi,<br />

è soprattutto il fatto di avere posseduto con continuità testi religiosi a dare loro<br />

coerenza di tradizio ni geografiche e storiche e a permetterne lo studio da parte di<br />

ricercato ri esterni al mondo culturale cinese. E la descrizione di come si sia prodotta<br />

questa situazione è il filo che dà unità alla mia rassegna storica.<br />

Il lettore deve tenere in mente che l’attenzione per gli scritti taoisti e buddhisti<br />

è il modo più immediato per mostrare le dimensioni di que ste due grandi correnti<br />

nel grande oceano <strong>della</strong> vita religiosa cinese. Perciò, il presente capitolo non offre<br />

che una visione parziale e personale e il let tore interessato non avrà difficoltà a trovare<br />

altre esposizioni: lo studio <strong>della</strong> religione cinese — al pari di tutti gli studi sulla<br />

<strong>Cina</strong> in generale — negli ultimi decenni ha avuto un notevole sviluppo e, come risultato,<br />

di sponiamo di una notevole quantità di pubblicazioni su molti argomenti.<br />

1 Si tratta <strong>della</strong> classica opera di J. J. M. De Groot, The Religious System of China, Lei den, E. J. Brill,<br />

1892­1910, 6 voll., Taipei, Literature House, 1964. Uno studio chiarificato re su De Groot e le sue<br />

ricerche si trova in Arthur P. Wolf (a cura di), Religion and Ritual in Chinese Society, Stanford, Stanford<br />

University Press, 1974, pp. 19-41.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!