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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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258 Albert Feuerwerker<br />

na in Inghilterra e in Olanda nei secoli XVII e XVIII. E conosciamo<br />

ancor meno la storia e la dinamica delle economie premoderne in<br />

sé, a parte il motivo che ha impedito loro di trasformarsi in moderne.<br />

Dall’«invenzione» dell’agricoltura diecimila o più anni fa, fino al l’avvento degli<br />

imperi classici in Europa e nel Vicino Oriente o all’ini zio dell’età imperiale in<br />

<strong>Cina</strong>, nella documentazione storica troviamo convincenti indicazioni che in ciascuna<br />

di queste regioni la popolazione è cresciuta e che nel corso del tempo anche<br />

la produzione e il consumo pro capite sono aumentati. In altre parole, una «vera»<br />

crescita econo mica (sotto forma di piccoli aumenti <strong>della</strong> produzione pro capite) si<br />

ve rificava anche nel mondo antico. È possibile, anche in un’economia pre moderna,<br />

che la produzione di cibo, di abitazioni, di attrezzi e così via, per un certo periodo<br />

cresca a un tasso più rapido di quello <strong>della</strong> crescita <strong>della</strong> popolazione. Ma c’è ancora<br />

una grande differenza tra una mode sta crescita «per un certo periodo » e una<br />

forte crescita <strong>della</strong> produzione pro capite, estesa su un lungo periodo di tempo.<br />

Spesso, nel corso di questi millenni, caratterizzati da fluttuazioni re gionali o locali,<br />

talvolta violente, <strong>della</strong> dimensione <strong>della</strong> popolazione e <strong>della</strong> produzione totale,<br />

i decenni e i secoli videro solo aumenti scarsi, provvisori o localizzati nella produzione<br />

pro capite. La crescita verifica tasi riguardò soprattutto la dimensione <strong>della</strong><br />

popolazione e la produzio ne totale. Questa crescita <strong>della</strong> produzione continuò a<br />

passo di lumaca e non portò a un miglioramento dei livelli di vita. Anzi, è probabile<br />

che l’Europa al culmine dell’impero romano e la <strong>Cina</strong> al culmine <strong>della</strong> dina stia Han<br />

(circa duemila anni fa, al tempo di Cristo) abbiano raggiunto tutt’e due una sorta<br />

di plateau rispetto alla possibilità di ulteriori au menti nella produzione pro capite<br />

mediante la tecnologia disponibile. Nel caso dell’Europa, è probabile che i vertici di<br />

produttività economi ca dell’Impero romano (tranne qualche breve eccezione locale)<br />

non sia no stati superati prima del secolo XVIII. In <strong>Cina</strong> si assistette nell’epoca<br />

Sung (960­1279) a un’esplosione di creatività tecnologica e organizzati va, che portò<br />

a un aumento <strong>della</strong> produzione assoluta e di quella pro capite, e che superò il plateau<br />

precedente. Non tutti gli specialisti sono d’accordo, ma credo che le punte di produttività<br />

pro capite dell’epoca Sung non siano state superate in <strong>Cina</strong> fino al secolo XX.<br />

Nonostante la crescita economica <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> nel periodo Sung, credo<br />

che gran parte dei cambiamenti economici avvenuti sia in <strong>Cina</strong> sia in<br />

Occidente a partire dall’epoca degli Han e di Roma e fino al secolo XIX<br />

si possa definire come crescita economica premoderna. Impliciti in questo<br />

termine ci sono i concetti di crescita <strong>della</strong> popolazione totale e <strong>della</strong><br />

produzione totale, ma di scarsi cambiamenti nel consumo e nella pro duzione pro ca-

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