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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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66 David N. Keightley<br />

nisce l’individuo nei termini del suo ruolo e <strong>della</strong> sua posizione entro il sistema dei<br />

sacrifici e <strong>della</strong> discendenza.<br />

4) L’attenzione per il rituale in tutte le dimensioni <strong>della</strong> vita, come si vede fin<br />

dal culto dei morti del Neolitico (si vedano le figg. 5 e 7) , dall’enfasi sulle pratiche<br />

rituali rivelata dalle iscrizioni sulle ossa oraco lari Shang, e dai classici trattati sul<br />

culto provenienti dal Chou Orienta le e dall’epoca Han.<br />

5) Un’attenzione per i confini formali e i modelli, rivelata dai vincoli presenti nelle<br />

costruzioni in terra battuta, dall’uso di stampi nella tec nologia neolitica <strong>della</strong><br />

ceramica e nella tecnologia del bronzo che ne de rivò (si veda la fig. 10), dalla<br />

disposizione dittatoriale delle decorazioni dei vasi in bronzo (si veda la fig. 20),<br />

dall’impiego di modelli sia nella tecnologia del bronzo sia nella filosofia sociale,<br />

e dalla grande attenzio ne per la disciplina sociale e per l’ordine nell’etica e nella<br />

cosmologia.<br />

6) Un’etica di servizi, obblighi ed emulazioni. Si consideri l’inumazio ne di accompagnatori<br />

nella morte e di vittime umane nel Neolitico (si veda la fig. 8) e in epoca<br />

Shang, la canonizzazione di imperatori saggi e di eroi <strong>della</strong> cultura che in genere<br />

erano amministratori e non agivano direttamente, le motivazioni dei mandanti di<br />

assassini descritti da Ssu ma Ch’ien, gli obblighi e la devozione indiscussa che il<br />

principe poteva radunare attorno a sé. La persistenza di quest’etica è espressa nel<br />

modo migliore dall’esercito di settemila soldati di terracotta, formato natura le, sepolti<br />

verso il 210 a. C., che, orgogliosi e sicuri di sé, accompagna vano nella morte<br />

il primo imperatore <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> (si veda la fig. 11).<br />

7) Un limitato senso <strong>della</strong> tragedia e dell’ironia, come testimonia l’evi dente credenza,<br />

già ben sviluppata nel Neolitico, nella continuità <strong>della</strong> vita dopo la morte.<br />

Lo testimonia anche il successo e la bontà priva di complicazioni degli eroi leggendari<br />

e la convinzione che le conseguenze delle azioni umane siano sempre<br />

dirette. L’ottimismo confuciano sulla condizione umana rimase saldo nonostante<br />

l’insuccesso dello stesso Con fucio nel raggiungere l’affermazione politica che<br />

gli era necessaria per giustificare la propria missione. L’ottimismo, sia morale sia<br />

epistemolo gico, era una questione di fede profonda piuttosto che di superficiale<br />

esperienza.<br />

L’elenco non è certo completo, ma va inteso che particolari aspetti<br />

come questi, uniti nel modo che ho descritto, contribuiscono a definire<br />

quel che intendiamo per cinese del periodo iniziale. Occorre notare<br />

che un altro studioso potrebbe sottolineare altri aspetti, come l’influenza<br />

<strong>della</strong> coltivazione del miglio e del riso, l’accettazione di una cosmologia

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