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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La tradizione confuciana nella storia cinese 137<br />

realizzazione. Quando uno dei suoi allievi riferì di incontrare difficoltà nel descrivere<br />

il proprio maestro, Confucio stesso lo aiutò: «Perché non hai detto semplicemente<br />

qualcosa di simile: è il tipo di uomo che si di mentica di mangiare quando è<br />

impegnato nella vigorosa ricerca del sa pere, è cosa pieno di gioia da dimenticare<br />

gli affanni e da non accorgersi del sopraggiungere <strong>della</strong> vecchiaia?» 9 . La comunità<br />

creata da Confucio con l’esempio <strong>della</strong> sua personalità era una fratellanza di studiosi<br />

dello stesso orientamento, di età diverse e provenienti da ambienti diversi.<br />

Erano richiamati dalla figura di Con fucio perché condividevano la sua visione e,<br />

in gradi diversi, prendeva no parte alla sua missione di portare l’ordine morale in<br />

una vita sociale sempre più frammentaria. Missione difficile e anche pericolosa: lo<br />

stes so maestro dovette soffrire la disoccupazione, l’esilio, l’indigenza e, di tanto<br />

in tanto, anche minacce di morte. Eppure la sua fede nella soprav vivenza <strong>della</strong><br />

cultura da lui amata e nella validità del proprio modo di intendere l’insegnamento<br />

era talmente salda che riuscì a convincere sia i suoi allievi sia se stesso di avere<br />

l’appoggio del Cielo. Quando a K’uang venne minacciato di morte, Confucio<br />

disse: «Dopo la morte del re Wen [il fondatore <strong>della</strong> dinastia Chou], la missione<br />

di conservare la sua cul tura (wen) non è forse affidata a me? Se il Cielo avesse<br />

inteso distrugge re questa cultura, coloro che verranno dopo di me non potrebbero<br />

più ereditarla. E visto che il Cielo non vuole che questa cultura sia distrut ta,<br />

che paura posso avere del popolo di K’uang?» 10 . Tanta sicurezza di sé può far<br />

credere che Confucio fosse presuntuo so, ma egli stesso affermò di essere ben<br />

lontano dalla saggezza e di ec cellere in una sola cosa, «la passione per l’apprendere»<br />

11 . In questo sen so, Confucio non era un profeta con un accesso privilegiato<br />

al divino né un filosofo che possedeva la verità, ma un insegnante di «umanità»<br />

che ha percorso qualche passo in più sulla via dell’autorealizzazione.Come insegnante<br />

di umanità, Confucio espresse la sua meta sotto forma di attenzioni umane:<br />

«Portare conforto ai vecchi, avere fiducia negli amici, affetto per i giovani» 12 .<br />

La visione di Confucio del modo di sviluppare una comunità morale cominciò<br />

con una riflessione olistica sulla condizione umana. Invece di soffermarsi su idee<br />

astratte, come quella di stato di natura, Confucio cercò di comprendere la situazione<br />

reale di un dato momento e di usare questa comprensione come punto di<br />

9 Analetti, 7.18.<br />

10 Ibid., 9.5.<br />

11 Ibid., 5.28.<br />

12 Ibid., 5.26.

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