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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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218 Nathan Sivin<br />

tutti gli elementi occorrenti erano già disponibili: efficienti forni rica vati da quelli<br />

per la ceramica, mantici alternativi per fornire un soffio d’aria continuo, terre e<br />

rocce ricche di fosforo per abbassare il punto di fusione del ferro 21 .<br />

Fin dall’inizio, la scienza fece parte dello scambio tra Est e Ovest. La dottrina<br />

medica greca dei quattro elementi raggiunse la <strong>Cina</strong> dall’In dia verso il 500 d. C. Si<br />

dice che medici venuti da Bisanzio o dalla Siria, forse cristiani, abbiano curato un<br />

imperatore cinese verso la metà del secolo VII. I missionari gesuiti in <strong>Cina</strong> pubblicarono<br />

un trattato di fi siologia occidentale e un atlante anatomico verso la metà del<br />

secolo XVII, ma i due libri ebbero scarsa diffusione e non destarono praticamente<br />

alcun interesse. Il primo libro di medicina cinese pubblicato in Europa apparve nel<br />

1682, il primo sull’agopuntura nel 1683. Nella <strong>Cina</strong> del se colo VII è documentata<br />

la presenza di elisir alchemici di origine occi dentale, e ci sono prove che l’oro alchemico<br />

cinese sia stato scambiato o venduto all’estero. Ma le massime influenze<br />

straniere in <strong>Cina</strong>, tanto nei primi secoli quanto al culmine dell’attività dei missionari<br />

gesuiti, nel secolo XVII, si ebbero nel campo dell’astronomia. Perciò occorre esaminare<br />

in maggiore dettaglio quel campo.<br />

Nella prima metà del secolo VII d. C., allorché il buddismo si fu ra dicato in<br />

<strong>Cina</strong>, astronomi indiani lavorarono nella capitale cinese. Le loro tecniche erano in<br />

parte derivate dall’astronomia greca ed erano più precise, nel prevedere le eclissi<br />

solari, delle tecniche cinesi. Il significa to politico delle eclissi solari portò la corte cinese,<br />

a partire dal secolo VIII, ad affidarsi ad astronomi stranieri residenti. Quando<br />

i mongoli imposero il proprio dominio sulla <strong>Cina</strong> nella seconda metà del secolo<br />

XIII, chiamarono a corte astronomi islamici <strong>della</strong> Persia e dell’Asia cen trale, i cui<br />

sistemi di calcolo erano più accurati di quelli dei loro prede cessori indiani. I musulmani<br />

eseguivano ancora gli stessi servizi per la corte quando i gesuiti si misero in<br />

competizione con loro, tre secoli e mezzo più tardi.<br />

I missionari gesuiti in <strong>Cina</strong> all’inizio del secolo XVII non erano lag giù per diffondere<br />

la conoscenza dell’astronomia, ma per convertire l’im pero al cattolicesimo,<br />

dalla corte in giù. L’unica possibilità di accedere alla corte era tramite il Ministero per<br />

l’Astronomia, che da quasi mille anni assegnava le sue cariche a stranieri. Con il 1645 gli<br />

europei si assi curarono il controllo del ministero, dopo avere trasmesso al trono una<br />

21 Per una rassegna delle ricerche recenti si veda Tsun Ko [K’o Chiin], «The Develop ment of<br />

Metal Technology in Ancient China» in Cheng­Yih Chen (a cura di), Science and Technology in Chinese<br />

Civilization, Singapore, World Scientific, 1987, pp. 225­43.

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