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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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I re saggi e le leggi nella tradizione cinese e in quella greca 109<br />

che il governante non può alterare né abrogare, per guidare e giudicare le più im-<br />

portanti attività di governo. Un paragone tra il Ching-fa e altri testi cinesi dei secoli II<br />

e III dimostra che molti dei suoi concetti sulla legge erano condivisi da altri scrittori,<br />

anche se forse non erano presen tati in modo altrettanto chiaro.<br />

Altre pratiche informazioni sulla legge nell’amministrazione dell’im pero di Ch’in<br />

ci vengono dalle direttive per funzionari scritte su strisce di bambù e scoperte a<br />

Shui-hu-ti nel 1975. In questi documenti, scoper ti nella tomba di un amministra-<br />

tore locale, vediamo che lo stato impe riale Ch’in tentò effettivamente di prescrivere<br />

formule legali che copris sero la vita dei sudditi fin negli aspetti più intimi Ma questi<br />

scritti mo strano anche come gli amministratori Ch’in fossero legati da un codice rigi-<br />

do che limitava le decisioni prese a capriccio. Questo nuovo mate riale, insieme con<br />

le opere già note, mostra che in alcuni documenti era la legge, non la volontà dei<br />

governanti e dei loro funzionari, a guidare idealmente il governo nell’antica <strong>Cina</strong>.<br />

3. Il ruolo <strong>della</strong> legge nel governo<br />

Nell’antica Atene, le riflessioni di Platone e Aristotele sulla miglior forma di go-<br />

verno sembrano relativamente distaccate, quando le parago niamo agli scritti dei legisti e<br />

dei primi confuciani. Quei pensatori greci avevano visto sorgere e cadere diversi tipi di<br />

governo e la loro valuta zione dei meriti relativi di monarchia, oligarchia e democrazia<br />

era basa ta su osservazioni dirette. Una monarchia centralizzata era esistita nella Grecia<br />

meridionale e centrale alla fine dell’Età del Bronzo, ma dopo la sua disgregazione<br />

un’unione politica su vasta scala non fu mai più consi derata come un obiettivo 13 . Verso<br />

il secolo VI a. C. l’interesse <strong>della</strong> Grecia verteva sulle piccole città-stato, come ambiente<br />

ideale per la par tecipazione di tutti i cittadini alla vita politica.<br />

Fin dai tempi più antichi, invece, gli scrittori cinesi sembrano avere pensato che un<br />

impero unificato sotto un solo governante costituisse l’u nica struttura capace di mante-<br />

nere l’ordine. Per i pensatori cinesi il fine <strong>della</strong> politica era soprattutto l’ordine. All’epoca<br />

di Mencio (371­289 a. C.), molti pensatori cinesi avevano perso fiducia nella capacità<br />

dei signori ereditari, ormai saldamente radicati, di superare i loro ristretti interessi<br />

the Lao Tzu and Huang Ti Texts in the Silk Manuscripts of Ma­Wang­Tui» in Journal of Asian<br />

Studies, 1, XXXIX, novembre 1979, pp. 95-110.<br />

13 Si veda Anthony Andrewes, The Greeks, New York, Knopf, 1967, pp. 21-57.

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