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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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72 Jack L. Dull<br />

sone che in tempi normali erano comandate a svolgere lavori agricoli o di altro genere.<br />

All’occorrenza, il re non aveva che da mobilitare que ste persone a scopi militari.<br />

Nella seguente dinastia Chou, il potere mi litare dei sovrani era nettamente diverso.<br />

Quel che è più significativo nella situazione militare Shang è che il re non aveva un<br />

esercito perma nente: egli dipendeva dalla fedeltà dei membri <strong>della</strong> sua famiglia, che<br />

radunavano e comandavano le truppe.<br />

In tutto il corso <strong>della</strong> storia cinese, i metodi per entrare nella carrie ra statale sono<br />

sempre stati collegati al tipo di società dominante in quel periodo. Nella dinastia Shang,<br />

la struttura fondamentale <strong>della</strong> società si basava sui gruppi familiari (lignaggi, clan).<br />

Secondo la documentazio ne sepolcrale, tra un lignaggio e l’altro c’erano notevoli differenze<br />

di ricchezza, e presumibilmente notevoli differenze di potere’. Di conse guenza,<br />

le linee di sfaldatura, in quella società, non erano orizzontali, tra una classe e l’altra,<br />

ma verticali tra le diverse famiglie. A livello loca le, i capi delle famiglie erano gli<br />

amministratori dei loro lignaggi e forse anche di altre persone aggregate; in alcuni casi<br />

questi capi lignaggio do vevano essere i re di piccoli stati. Alcuni membri di alto rango<br />

di ciascu na famiglia entravano anche nella struttura amministrativa reale.<br />

Nella concezione Shang, le attività politiche non erano separate dal le altre, perché<br />

tra il sacro e il secolare non c’erano differenze. Il sovra no Shang ricorreva spesso a<br />

divinazioni, per il tempo, il raccolto, la cac cia, i figli maschi e altre cose. I destinatari delle<br />

offerte votive compren devano un complesso pantheon di dèi e spiriti, ma i più importanti<br />

era no i suoi antenati: egli si rivolgeva agli antenati perché intercedessero presso<br />

gli dèi a favore suo e dei capi dei piccoli stati compresi entro il suo regno. Perciò, come<br />

ha esposto D. N. Keightley (si veda il capitolo secondo, «L’antica civiltà <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>:<br />

riflessioni su come divenne cine se») il culto degli antenati cementò l’intero sistema<br />

sociopolitico in mo do da formare un tutto unico; quando il re si rivolgeva ai propri<br />

antena ti, egli si rivolgeva a quelli che erano anche — pur se in modo meno di retto — gli<br />

antenati degli altri capi lignaggio del regno. E naturalmente tutti sapevano che era solo<br />

questione di tempo perché anche il sovrano entrasse a far parte di quegli antenati, che<br />

erano potenti intermediari tra il secolare e il sacro; nel pensiero Shang, però, i vivi e i<br />

morti non occupavano due mondi distinti, ma avevano una continuità ontologica.<br />

La dinastia Chou si divide storicamente in Chou Occidentale (date tradizionali:<br />

1122­771 a. C.) e Chou Orientale (770­256 a. C.); alla sud­<br />

4 Yang Hsi­chang, The Shang Dynasty Cemetery System in K.C. Chang ( a cura di), studies<br />

in Shang Archaeology, New Haven, Yale University Press, 1986.

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