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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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L’antica civiltà <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>: riflesioni su come divenne “cinese” 61<br />

tre fonti di autorità aventi pari forza, rappresentate dal tempio, dai sol dati, dai<br />

ricchi e dai mercanti. I vincoli di discendenza, in particolare, non sembrano avervi<br />

svolto il significativo ruolo politico che svolsero in <strong>Cina</strong>; il carattere dell’urbanesimo<br />

mesopotamico sembra avere «dis solto» la forza sociale e religiosa delle unità<br />

familiari.<br />

Tra le antiche città cinesi e quelle <strong>della</strong> Grecia classica, poi, il con trasto è ancor<br />

più netto. Le città greche erano caratterizzate dalla varie tà e dalla mutevolezza<br />

delle loro forme politiche — come tirannide, oli garchia e democrazia — dalla loro<br />

attenzione per la colonizzazione e per il commercio con le terre d’oltremare, e la<br />

conseguente esposizione alla sfida di altre tradizioni culturali, per il loro affidarsi a<br />

«cittadini» che nello stato avevano sia diritti sia doveri, per l’emergente concezione<br />

<strong>della</strong> loro uguaglianza davanti alle leggi, per la loro dipendenza legale ed eco nomica<br />

dalla schiavitù e la conseguente scoperta <strong>della</strong> libertà personale. Ad Atene, l’assenza<br />

di una burocrazia permanente, la preferenza per la diretta partecipazione dei cittadini<br />

al governo — ancora una volta, lo «sporcarsi le mani» — piuttosto che per i<br />

rappresentanti e per la buro crazia, è particolarmente notevole. Nel Chou Orientale,<br />

l’analogo dei cittadini greci, i kuo-jen, «uomini dello stato» (e lo stato è inteso soprattutto<br />

come la capitale chiusa entro la cerchia delle mura) potevano godere<br />

di determinati privilegi, ma non sembra che avessero, separata mente, un’esistenza<br />

legale o come corporazione.<br />

Notevole è anche l’assenza in <strong>Cina</strong> — così difficile da capire per i marxisti<br />

che hanno sotto gli occhi il caso <strong>della</strong> Grecia — di stasis o con flitto sociale, tra i<br />

«pochi» e i «molti», che è sempre stata una caratteri stica delle città­stato greche. Le<br />

rare rivolte urbane citate dal Tso chuan erano lotte di fazione, tra i lignaggi nobili e<br />

i loro sostenitori; non con tenevano interessi di classe e non erano combattute per<br />

motivi econo mici 34 .<br />

Questo urbanesimo cinese non pluralistico ci aiuta a capire perché il passaggio da<br />

società basata sulla famiglia a società strutturata in clas si, che è associato al sorgere degli<br />

stati in generale, sembra essersi svolto in modo meno completo nella tradizionalista<br />

<strong>Cina</strong>, dove il governo, sia al livello dinastico sia a quello burocratico, continuava a essere<br />

contras segnato dalla sua natura familiare in termini sia di ideologia sia personale.<br />

34 Si vedano, ad esempio, le lotte nello stato del Wei nel 470 a. C. (James Legge [tra duttore],<br />

The Chinese Classics, vol. 5, The Ch’un Ts’ew with the Tso Chuen, Oxford, Oxford University Press,<br />

1872, pp. 856-57); i lavoratori del palazzo imperiale, essi stessi di rango relativamente alto, fornirono<br />

la manodopera, non la motivazione, per la rivolta dei grandi funzionari, il cui ruolo è<br />

per alcuni versi analogo a quello dei mandanti di assassini di cui si è parlato in precedenza.

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