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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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298 William T.Rowe<br />

pea fra il 1500 d. C. e l’inizio del secolo XX furono in gran parte conseguenza di<br />

due grandi sviluppi: il sorgere del capitalismo e quello del moderno stato naziona-<br />

le 32 . Se Tilly ha ragione — e non man cano coloro che non sono d’accordo — con<br />

quale giustificazione possia mo prendere a prestito queste categorie occidentali per<br />

descrivere i cam biamenti sociali in <strong>Cina</strong>? Da un lato, imporre a una cultura modelli<br />

de rivati da un’altra cultura comporta il rischio di non scorgere i fattori importanti<br />

che non rientrano tra quelli del modello preso a prestito. Dal l’altro lato, come ha<br />

detto Susanne Rudolph: « La virtù dell’imporre ca tegorie esterne sulle spiegazioni<br />

locali sta precisamente nel fatto che sol levano domande che la spiegazione locale<br />

preferirebbe lasciar riposa re»”. Invece, un’ideale storia comparata procederebbe<br />

ricavando per prima cosa i modelli di sviluppo indipendentemente dalle culture che<br />

mette a confronto e solo a quel punto si chiederebbe quali punti le due abbiano in<br />

comune e quali divergano, ma l’attuale stato delle ricerche non ci permette ancora<br />

di farlo. In questo capitolo, perciò, ho scelto la strada più pratica di mostrare come<br />

i due grandi processi dell’Europa moderna — l’ascesa del capitalismo e dello stato<br />

— possano esserci utili per un’interpretazione <strong>della</strong> moderna storia sociale cinese.<br />

Il capitalismo può essere definito in almeno tre modi diversi come: 1) un sistema<br />

che mobilita le risorse finanziarie e le mette a disposizio ne di imprese che producono<br />

profitti; 2) un’organizzazione dei rapporti di produzione che si basa sull’impiego di<br />

manodopera libera, salariata, su una scala molto più vasta di quella unifamiliare e 3)<br />

una «forma so ciale» marxiana che si produce quando il capitalismo nelle prime due<br />

accezioni è talmente diffuso nell’economia da dettare i rapporti sociali e politici al<br />

di là dei confini del posto di lavoro e del mercato. Il capitali smo <strong>della</strong> prima defini-<br />

zione esisteva in <strong>Cina</strong> fin dal periodo Sung, se non prima, e il capitalismo <strong>della</strong> terza<br />

definizione (ammesso che la si giudichi significativa) probabilmente non è mai esi-<br />

stito in <strong>Cina</strong>. È dun que il sorgere del capitalismo <strong>della</strong> seconda definizione, la cre-<br />

scente pe netrazione dei rapporti di produzione capitalistici, a caratterizzare il cam-<br />

32 Charles Tilly, «Retrieving European Lives» in Olivier Zunz (a cura di), Reliving the Past: The<br />

Worlds of Social History, Chapel Hill, University of North Carolina Press, 1985, pp. 11-52.<br />

33 Susanne Hoeber Rudolph, «Presidential Address: State Formation in Asia: Prolego menon to<br />

a Comparative Study» in Journal of Asian Studies, 4, XLVI, novembre 1987, p. 736. Per una convin- convincente<br />

esposizione dell’opinione contraria si veda Gary G. Hamilton, «Why No Capitalism in China?<br />

Negative Questions in Historical, Comparative Research» in Andreas E. Buss (a cura di), Max Weber<br />

in Asian Studies, Leiden, Brill, 1985, pp. 65-89.<br />

biamento sociale in <strong>Cina</strong> all’inizio del periodo moderno e nel periodo moderno

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