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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La storia sociale <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> moderna in una prospettiva comparata 297<br />

molti conservatori che aspiravano al grado di letterato, ma per un numero di persone<br />

che probabilmente era molto più alto non rappresentò una sorpresa. Sotto molti<br />

aspetti, il più importante feno meno sociale dell’inizio del secolo XX fu la rapida<br />

trasformazione dei gentiluomini tradizionali in nuove e potenti élite professionali:<br />

diretto ri di fabbrica, banchieri, avvocati, medici, ingegneri, scienziati, profes sori,<br />

giornalisti e, non ultimo, militari di carriera. A iniziare dall’ultima fase del periodo<br />

Ch’ing e specialmente sotto l’autorità parziale e transi toria dell’epoca dei signori<br />

<strong>della</strong> guerra (circa 1916­27), le nuove élite all’interno delle città si organizzarono in<br />

associazioni professionali lega li (fa-euan), cercarono di ottenere poteri di controllo<br />

quasi statali su set tori dell’economia (cioè la «sfera pubblica», di recente formazione)<br />

e sperimentarono coalizioni locali come le «Federazioni di Tutti gli Interessi»<br />

(ko-chieh lien-ho-hui) per esercitare il loro controllo sulla società locale 30 .<br />

Non sarebbe giusto considerare l’ultimo periodo Ch’ ing e la <strong>Cina</strong> re pubblicana<br />

come un periodo caratterizzato da un ininterrotto passaggio di poteri verso il basso<br />

e verso l’esterno. Con un’interpretazione più ac curata, infatti si potrebbe vedere nel<br />

periodo che inizia con le riforme Ch’ing dell’inizio del secolo XX e continua con<br />

la prima repubblica, l’e poca nazionalistica e i primi quindici anni <strong>della</strong> Repubblica<br />

Popolare, la crescita di uno stato più grande, capace di maggiori interventi e più<br />

forte di quanti ne avesse visti la <strong>Cina</strong> nel corso <strong>della</strong> sua lunga storia. Anche se la<br />

storia <strong>della</strong> centralizzazione politica procedette in modo di suguale (con un grave<br />

arresto nell’interludio fra la salita al potere di Yuan Shih-k’ ai e Chiang K’ ai-shek)<br />

la crescita <strong>della</strong> «sfera statale» (kuan), nel senso di dominio <strong>della</strong> burocrazia sul<br />

personale e sui compiti svol ti, fu pressoché ininterrotta. Il vertice di questi due processi<br />

paralleli — l’aumento di potere delle élite sociali e dello stato — può essere<br />

stato raggiunto (come hanno scritto recentemente alcuni studiosi), con una specie<br />

di «corporativismo » di stato sotto i nazionalisti, in cui un mo derno partito rivoluzionario<br />

con aspirazioni totalitarie all’autorità ha cercato di legittimare, coordinare<br />

e in alcuni casi creare, gruppi orga nizzati elitari d’interesse al servizio del partito e<br />

delle finalità nazio nali 31 .<br />

30 R. Keith Schoppa, Chinese Elites and Political Change: Zhejiang Province in the Early Twentieth Century,<br />

Cambridge, Harvard University Press, 1982.<br />

31 Si veda in particolare Joseph Fewsmith, Party, State, and Local Elites in Republican China,<br />

Honolulu, University of Hawaii Press, 1985.<br />

Secondo Charles Tilly, i principali cambiamenti verificatisi nella so cietà euro-

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