31.05.2013 Views

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

278 William T.Rowe<br />

Inizierò ricordando alcune condizioni precedenti e cercando di sug gerire perché<br />

il secolo XVI costituisca un utile punto di partenza per studiare la nascita <strong>della</strong><br />

moderna società cinese. Fino al termine del se colo XIX e all’inizio del XX, in <strong>Cina</strong><br />

i fattori stabili erano generalmen te culturali e politici e le forze destabilizzanti erano<br />

socioeconomiche. Le principali costanti erano lo stato imperiale e l’ideologia confuciana<br />

su cui basava e che favoriva un minimo intervento da parte del gover no.<br />

Non si può fare a meno di essere colpiti dal parallelo tra l’impero cinese degli ultimi<br />

tempi e il Sacro Romano Impero descritto da Mack Walker:<br />

La forza costituzionale del Sacro Romano Impero è facile a scambiarsi per debolezza...<br />

Non era costruito su una forza sviluppata dall’interno, ma su un interessante<br />

meccanismo per frenare e limitare l’uso <strong>della</strong> forza; la stabilità gli veniva dalla perpetua<br />

frustrazione dell’energia distruttiva e <strong>della</strong> forza aggres siva. Questo principio permeava<br />

l’impero... Era applicato dallo stesso impera tore, e contro di lui; dagli stati componenti<br />

[nel caso <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>, si legga: inte ressi locali e fazioni burocratiche], e contro<br />

di essi 1 .<br />

Dietro questo «freno» politico, tra le altre durevoli caratteristiche <strong>della</strong> <strong>Cina</strong><br />

imperiale erano comprese le seguenti: un ethos che sottoli neava l’armonia, l’ordine<br />

sociale, la continuità e il servizio a beneficio <strong>della</strong> comunità, tutte cose incoraggiate<br />

dallo stato con quello strumen to, veramente impareggiabile, di indottrinamento<br />

dell’élite che era co stituito dal sistema degli esami; un efficiente monopolio statale<br />

dei ca nali socialmente approvati di mobilità verso l’alto; l’accento particolare posto<br />

sul merito; la legge consuetudinaria <strong>della</strong> suddivisione <strong>della</strong> pro prietà in parti uguali,<br />

che rendeva sempre presente il rischio, per l’élite, <strong>della</strong> mobilità verso il basso nel<br />

passaggio tra generazioni; e un’ortodos sia che, in misura maggiore o minore, vedeva<br />

con sospetto e con disprezzo il commercio. Forse assurdamente, l’economia<br />

imperiale cinese era ca ratterizzata dall’esistenza di diritti di proprietà relativamente<br />

forti e da quella di un sistema agrario — basato su questi diritti — che metteva al<br />

proprio centro la libera vendibilità dei terreni, la proprietà a livello fa miliare e un<br />

sistema complesso e flessibile di mutui e affitti.<br />

Un importante processo di trasformazione socioeconomica, però,<br />

ebbe inizio verso la metà del secolo XVI e continuò, nonostante recessioni,<br />

ribellioni, invasioni e cambiamenti dinastici, fino alla metà del secolo<br />

XVIII. Le due principali cause di questo processo sembra siano state<br />

la crescita <strong>della</strong> popolazione ( descritta dettagliatamente da Albert Feuer­<br />

1 Mack Walker, German Home Towns: Comminity, Sate, and General Estate, 1648-1871, Ithaca,<br />

Cornell University Press, 1971, pp. 11-12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!