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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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Colei che per prima diede origine alla nostra stirpe<br />

Fu la Signora Chiang Yuan.<br />

E come fece?<br />

Aveva saputo offrire bene i riti e i sacrifici<br />

Per non restare senza figli,<br />

Ma, preso gusto a calpestare l’impronta di un piede divino,<br />

Vi si soffermò tanto a lungo,<br />

Che con sua sorpresa restò pregna,<br />

E concepì e nutrì<br />

Colui che fu Hou Chi 3 .<br />

la poesia nella tradizione cinese 321<br />

Come spesso succede nelle storie dei «fanciulli divini» del folclore di tutti i<br />

paesi, Hou Chi, il «Principe Miglio», fondatore <strong>della</strong> casa di Chou, viene esposto<br />

agli elementi <strong>della</strong> natura. Ma diversamente dalle analoghe storie di altre civiltà, La<br />

nascita <strong>della</strong> nostra stirpe non mostra molto interesse ai motivi per cui è stato esposto.<br />

Il neonato Ercole stran golò i serpenti mandati da Giunone per ucciderlo, ma Hou<br />

Chi, lasciato solo nella foresta, è protetto e nutrito dalle creature <strong>della</strong> natura. Anche<br />

così, però, l’esposizione e la protezione hanno poca importanza, perché occupano<br />

solo una strofa dell’ode. Gran parte di essa è dedicata al l’attento elenco dei<br />

tipi di cereali cresciuti dai campi di Hou Chi e a una celebrazione delle fasi del ciclo<br />

agricolo. Il canto termina portando fino al presente l’antico ciclo e i suoi riti.<br />

Parlaci del sacrificio...<br />

Il grano è macinato, il grano è legato in covoni, Il grano è separato dalla pula e trebbiato.<br />

Lo bagniamo finché non sia totalmente impregnato d’acqua,<br />

Lo facciamo cuocere al vapore finché non sia cotto completamente.<br />

Poi riflettiamo, poi facciamo progetti,<br />

Su un fuoco di legno di abrotano sacrifichiamo il grasso.<br />

E prendiamo un ariete per il rito del dio delle strade. Poi lo arrostiamo, lo cuociamo<br />

sulla fiamma,<br />

Per dare inizio all’anno seguente.<br />

Riempie i piatti, i piatti e i vasi.<br />

E quando la fragranza comincia a innalzarsi, Il dio in alto la respira con piacere,<br />

Perché il profumo è davvero buono. Hou Chi ha fondato questi riti,<br />

E la gente non li ha traditi mai. Da allora, sempre, fino a oggi.<br />

È poco probabile che una così grande sicurezza nella stabilità<br />

dei riti e dei rapporti tra dei e uomini porti alla tragedia, o a maledizioni<br />

che passano di generazione in generazione. Porta, invece, a un diverso sen-<br />

3 [Giuliano Bertuccioli, La letteratura cinese, Firenze-Milano, Sansoni-Accademia, 1968, p. 92].

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