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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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Scienza e medicina nella storia cinese 217<br />

cedente sarà chiaro da quel che si legge in due osservazioni successive, nella parte<br />

sulle «vicende umane»: «Quando una madre piange e le sue lacrime cadono sugli<br />

occhi del figlio, la pupilla di questi verrà danneg giata e vi si produrrà una cataratta.<br />

Nelle malattie epidemiche a fattore caldo [classe di malattie comprendente le<br />

febbri], se gli abiti <strong>della</strong> prima persona caduta malata vengono fatti cuocere in una<br />

stufa di terracotta a vapore, il resto <strong>della</strong> famiglia non si ammalerà » 19 .<br />

Anche le idee astratte di queste vaste compilazioni meritano di esse re esaminate.<br />

In uno studio di come lo yin-yang e le cinque fasi riguar dino l’alchimia, P.Y. Ho<br />

e Joseph Needham chiamano lo sfruttamento di queste idee da parte degli antichi<br />

«un capitolo finora sconosciuto nella preistoria del concetto di affinità chimica»,<br />

frase con cui intendevano dire che queste osservazioni «sembrano prendere il loro<br />

posto nella ge nealogia dell’idea che le cose possano essere disposte in classi chimiche,<br />

i cui membri subiscono processi chimici simili» 20 .<br />

4.6. La trasmissione <strong>della</strong> scienza tra le civiltà<br />

Merci e idee sono state scambiate regolarmente tra la <strong>Cina</strong>, l’Euro pa e le altre<br />

gradi civiltà a partire dal Neolitico. Se alcune caratteristi che <strong>della</strong> prima civiltà<br />

cinese come la scrittura, la fabbricazione e l’im piego <strong>della</strong> ruota, e la metallurgia<br />

del bronzo e del ferro siano giunte in <strong>Cina</strong> dall’estero o se vi siano state reinventate<br />

è questione tuttora dibattuta. Le due ipotesi non si escludono reciprocamente,<br />

perché ba sta venire a sapere che una cosa esiste per semplificarne l’«invenzione».<br />

In qualsiasi caso, la ruota e la metallurgia non apparvero in <strong>Cina</strong> già pie namente<br />

formati, come ci si aspetterebbe se fossero giunte dall’estero.<br />

Oggetti in ferro, ad esempio, furono prodotti in <strong>Cina</strong> verso la metà del secolo<br />

VII a. C., circa sei secoli dopo il ferro dell’Anatolia. Però so no stati trovati negli<br />

scavi oggetti fusi in ghisa risalenti al secolo VI a. C., mentre in Occidente, prima che<br />

si avesse una regolare produzione di ghisa, fu necessario lasciar passare 1700 anni.<br />

L’acciaio veniva prodot to inizialmente dal ferro, ma i processi industriali per produrlo<br />

dalla ghisa vennero messi a punto nel secolo II a. C. Questo fu possibile perché<br />

19 Tsan Ning, Ke-wu ts’u-t’an [Semplici discorsi sulla ricerca dei fenomeni], edizione Pai pu ts’ungshu<br />

chi­ch’eng (circa 980), vol. 1, p. 4b e vol. 2, p. 16b. Si confronti con la tradu zione in J. Needham,<br />

Science and Civilisation in China cit., vol. 5, parte 2, 149.<br />

20 Ping­Yii Ho e Joseph Needham, «Theories of Categories in Early Mediaeval Chine­ se<br />

Alchemy» in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, XXII, 1959, pp. 173-210, in particolare p.<br />

201; una versione rivista è pubblicata in J. Needham, Science and Civilisa tion in China cit., vol. 5, parte<br />

4, 322.

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