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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La tradizione confuciana nella storia cinese 145<br />

cultura, le sue geniali osservazioni sull’aspetto epistemologico <strong>della</strong> mente e sulla<br />

funzione sociale del linguaggio, l’accento da lui posto sul discor so morale e sull’arte<br />

<strong>della</strong> dialettica, la sua fede nel progresso, il suo in teresse per le istituzioni politiche,<br />

arricchirono a tal punto l’eredità la sciata da Confucio che per più di tre secoli<br />

Hsun Tzu venne venerato dai confuciani come il letterato modello.<br />

3.3. Confucianesimo e politica<br />

Alla breve dittatura del Ch’in corrispose l’altrettanto breve trionfo del legismo, ma<br />

nei primi anni dell’impero Han Occidentale (206 a. C. ­ 9 d. C.) le pratiche legiste<br />

- potere assoluto dell’imperatore, completa sot tomissione degli stati periferici al<br />

governo centrale, totale uniformità di pensiero, spietata applicazione <strong>della</strong> legge -<br />

vennero alleggerite dalla pra tica taoista di conciliazione e di non interferenza, pratica<br />

storicamente nota come «metodo Huang­Lao», dal nome dell’inventore dell’arte<br />

di go vernare, l’Imperatore Giallo (Huang Ti) e da quello del misterioso «fon datore»<br />

del taoismo, Lao Tzu 29 . Alcuni pensatori confuciani come Lu Chia e Chia I formularono<br />

importanti raccomandazioni politiche, ma pri ma di Tung Chung­shu (circa<br />

179­104 a. C.) la fede confuciana non eb be particolare influenza. Tuttavia, il graduale<br />

avvicinamento <strong>della</strong> poli tica Han al confucianesimo cominciò fin dalla fondazione<br />

<strong>della</strong> dinastia. Le decisioni dei suoi fondatori, comprese quelle che aiutarono il primo<br />

imperatore a conquistare l’impero - instaurare nuovamente il sistema feu dale e<br />

adottare un complesso rituale di corte ­ aprirono all’influenza con fuciana la struttura<br />

fondamentale del governo Han. La decisione impe riale di riparare ai danni culturali<br />

fatti dalla dinastia Ch’in con il rogo dei libri recuperando (con un’estesa ricerca e<br />

con il ricorso alla tradizione ora le) i classici perduti, rientra nel tentativo di proporre<br />

la traduzione con fuciana come parte integrante <strong>della</strong> nuova cultura politica. Con<br />

il regno dell’imperatore Wu (l’« Imperatore Marziale», 141­87 a. C.) che per certi<br />

aspetti si comportò come un despota legista 30 , la fe de confuciana era profondamente<br />

radicata nella burocrazia centrale grazie a molti concetti, istituzioni e pratiche: la<br />

chiara separazione tra corte e governo, con il governo posto molto spesso sotto la<br />

guida di un primo ministro letterato, con il reclutamento dei funzionari tramite il<br />

doppio meccanismo <strong>della</strong> raccomandazione e <strong>della</strong> selezione, con il concetto <strong>della</strong><br />

29 Si veda la voce Lao Tzu nel Glossario.<br />

30 Si veda la descrizione dell’imperatore Wu data da Karen Turner nel capitolo quar to, «I re saggi<br />

e le leggi nella tradizione cinese e in quella greca».

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