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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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332 Stephen Owen<br />

delle sue migliori composizioni, in cui integrava le sue esperienze priva te con la<br />

visione T’ang dell’ordine universale. La seguente poesia, Tra scorrendo la notte in cima<br />

a una torre accanto al fiume, appartiene a que sto periodo:<br />

Il colore dell’oscurità sale sui cammini montani,<br />

Mentre alloggio accanto alla porta del fiume, in alto, preso nello studio.<br />

Una nube sottile trascorre la notte sul ciglio del precipizio,<br />

La luna solitaria capitombola sull’acqua.<br />

Cicogne e gru volano serene una dopo l’altra,<br />

Cani selvatici e lupi ululano per disputarsi la preda.<br />

Non posso dormire per il pensiero delle battaglie...<br />

Non ho forza per raddrizzare l’universo.<br />

Come nella poesia di Li Po, qui la descrizione corrisponde al movi mento<br />

dell’attenzione di Tu Fu, che prima guarda l’oscurità salire sulle montagne (quando<br />

il sole tramonta, sono le cime delle montagne a esse re illuminate dall’ultima luce del<br />

giorno, cosicché l’oscurità sembra «sa lire» sulla montagna). Tu Fu si trova a K’ueichou,<br />

costruita su un ripi do pendio montano che scende fino al fiume Yangtze.<br />

Dall’alto <strong>della</strong> torre vicino al fiume, ha l’impressione di essere in bilico sull’estremo<br />

limite <strong>della</strong> terra; poi, guardando fuori, vede il proprio equivalente nel la nube sospesa<br />

sul ciglio del precipizio, che pare sul punto di cadere nel fiume. La sua posizione<br />

precaria fa risaltare alla sua attenzione le cose che stanno per cadere; guarda il<br />

fiume e vi vede il riflesso <strong>della</strong> luna, spinto qua e là dalle acque turbolente, come se<br />

la luna stessa fosse caduta nell’acqua. L’oscurità e il pericolo sembrano circondare<br />

il poeta nella sua torre.<br />

Quando si è sospesi sul ciglio del mondo, ci sono due possibilità: pre cipitare<br />

verso la distruzione o volare via liberi, come la nube che sem bra in così precario<br />

equilibrio sul dirupo. Poesie come questa di Tu Fu sono costruite con immagini<br />

parallele e con immagini opposte: ogni for ma ha corrispondenza e antitesi. La<br />

forma <strong>della</strong> nube sul punto di stac carsi dal ciglio e volare via trova un parallelo<br />

nell’immagine delle cico gne e delle gru — uccelli associati agli eremiti e agli immortali<br />

— che si muovono senza fatica nell’aria. Sotto le gru e le cicogne, nell’oscurità,<br />

Tu Fu sente però «cani selvatici e lupi», animali la cui immagine è asso ciata a uomini<br />

violenti, che ululano attorno a qualche vittima uccisa nel l’oscurità. Immagini di<br />

paura e speranze di fuga lo circondano nel suo nido precario. L’insonnia segue naturalmente,<br />

dopo queste immagini, ma viene anche dal senso <strong>della</strong> sua impotenza;<br />

il poeta non ha «forza per raddrizzare l’universo».

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