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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La successione delle forme di governo in <strong>Cina</strong> 77<br />

cambiamenti che erano già in gestazione nei precedenti cinque secoli 7 . Poiché durò solo<br />

quindici anni, non conosciamo nei particolari la sua organizzazione, ma è probabile che<br />

molte pratiche del successivo perio do Han fossero la diretta prosecuzione di quelle del<br />

periodo Ch’in. Per ciò, riferisco al periodo Han la discussione del governo meritocratico.<br />

Il fondatore del Ch’in creò per se stesso un nuovo titolo, huang-ti. I titoli più<br />

antichi, come «re», non rispecchiavano in modo adeguato la gloria del nuovo impero<br />

burocratico centralizzato. Huang-ti, che di solito viene tradotto come «imperatore»,<br />

rimase fino al 1911 una delle principali designazioni del sovrano cinese. Huang significa<br />

«augusto» e ti significa «imperatore»; ma ti significa anche «dio»; l’imperatore non<br />

pensava a se stesso come a un teocrate, ma il titolo dà un’idea dell’im pressionante maestà<br />

del signore <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>. L’imperatore non aveva vincoli di legge o di tradizione; era il legislatore<br />

del regno, il capo dei funziona ri dell’impero e il più alto giudice a cui appellarsi<br />

Era, almeno in teoria, al di sopra <strong>della</strong> legge. In pratica, naturalmente, come scrive Karen<br />

Turner nel suo capitolo sul diritto (si veda il capitolo quarto, «I re saggi e le leggi nella<br />

tradizione cinese e in quella greca ») doveva affidarsi ai suoi funzionari per avere informazioni<br />

sull’impero e questi potevano richia marsi sia ai precedenti storici sia alla ragione<br />

per convincerlo a prendere determinate decisioni.<br />

Il governo centrale del regime Ch’in era costituito di un cancelliere (ch’eng-hsiang), di<br />

un segretario imperiale (y-shih ta-fu) e di un grande comandante (t’ai-wei). Il cancelliere<br />

era a capo <strong>della</strong> burocrazia e assi steva l’imperatore in tutte le sue attività. Il segretario<br />

imperiale era re sponsabile di diramare gli ordini provenienti dal trono ed era uno stretto<br />

assistente del cancelliere. In periodi successivi, lo stesso termine ci nese venne usato<br />

per riferirsi al censorato, ma agli inizi <strong>della</strong> storia im periale la funzione censoria non era<br />

ancora ben delineata. La posizione di grande comandante non sempre veniva occupata.<br />

Come dice il nome stesso, riguardava le operazioni militari.<br />

Sotto questo triumvirato c’erano i «nove ministri» (chiu-chin’g), con varie funzioni<br />

che andavano dal cerimoniale alla raccolta dei tributi per il governo centrale.<br />

L’aspetto maggiormente significativo di questi fun zionari è forse il fatto che i loro<br />

nomi rispecchiassero ancora un atteg giamento patrimoniale. Molti dei nomi derivavano<br />

da quelli dei dipen denti domestici del signore patrimoniale, visto come opposto<br />

del pro cesso di razionalizzazione burocratica che si svilupperà nei secoli seguenti.<br />

7 La migliore opera storica sul Ch’in è attualmente Derk Bodde, «The State and Em pire of<br />

Ch’in », in Denis Twitchett e Michael Loewe (a cura di), The Ch’in and Han Empires, 221 B.C.-<br />

A.D. 220, Cambridge, Cambridge University Press, 1986.

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