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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La storia economica <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> in una prospettiva comparata 271<br />

nomici furono enormi. In Inghilterra, centinaia di « ordini di recinzio ne» posero<br />

fine al vecchio sistema dei pascoli demaniali e concentraro no la terra nelle mani<br />

dei grandi latifondisti, che la affittarono ai conta dini più efficienti. Questa pratica<br />

e l’introduzione <strong>della</strong> rotazione delle colture eliminarono la necessità delle coltivazioni<br />

a maggese. Inoltre, le recinzioni aumentarono l’efficienza agricola riducendo<br />

la necessità di ma nodopera e aumentando la produzione. Nel continente europeo,<br />

la ser vitù <strong>della</strong> gleba terminò quando i monarchi assoluti in cerca di maggiori entrate<br />

cercarono di aumentare il rendimento agricolo riducendo i pri vilegi feudali dei<br />

nobili, che bloccavano la produttività, e aumentando gli incentivi che spingevano i<br />

contadini a maggiori sforzi produttivi.<br />

Probabilmente, una rivoluzione agricola non costituisce una fase di stinta e necessaria<br />

dello sviluppo economico prima <strong>della</strong> moderna indu strializzazione. Ma la<br />

trasformazione dell’agricoltura sembra essere sta ta essenziale per lasciare libera, a<br />

favore dell’industria, la forza-lavoro occorrente per alimentare le città crescenti e<br />

per fornire materiali grez zi alle manifatture. Ad esempio è significativo, socialmente,<br />

politicamente ed economicamente, che in Francia non ci furono più carestie<br />

come quelle che avevano caratterizzato il precedente millennio. Anche se la piena<br />

comprensione <strong>della</strong> nuova tecnologia agricola richiese secoli, le sue con seguenze<br />

erano già evidenti quando l’Europa del secolo XVIII incontrò l’impero cinese dei<br />

Ch’ing.<br />

L’inizio del cambiamento in Europa occidentale non si accompagnò a un analogo<br />

cambiamento nella <strong>Cina</strong>, che continuò a seguire il modello fissato dalla dinastia<br />

Sung e raffinato da quelle successive. Una nuova epoca di cambiamenti in<br />

Europa venne facilitata dalle risposte demo grafiche che ho indicato, perché impedì<br />

che i primi incrementi <strong>della</strong> pro duzione pro capite venissero immediatamente inghiottiti<br />

da un aumen to di popolazione. Solo nella seconda metà del secolo XIX<br />

— allorché, per così dire, la base <strong>della</strong> moderna crescita economica era già assicurata<br />

— il tasso di crescita <strong>della</strong> popolazione dell’Europa occidentale superò quello<br />

del secolo XVI.<br />

La stagnazione o «omeostasi» cinese, però, fu in parte il prodotto di una stabilità<br />

— o perfino di una rigidità — demografica e istituzionale che impedì un ulteriore<br />

sviluppo tecnologico ed economico. Le possibi lità <strong>della</strong> tecnologia tradizionale<br />

non si esaurirono in Cína fino al secolo XX e di conseguenza, durante la dinastia<br />

Ch’ing, non ci furono quegli incentivi per l’autoregolazione interna <strong>della</strong> crescita<br />

<strong>della</strong> popolazione che invece ci furono in Europa all’inizio dell’età moderna o nel<br />

Giappone Tokugawa.

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