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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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30 Jonathan Spence<br />

non è necessario che i libri di ambiente cinese parlino <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>: la Ci na può anche<br />

essere un mezzo, uno schermo, come già sapeva Voltaire. Così, alcuni dei più famosi<br />

libri ambientati in <strong>Cina</strong> non riguardano real mente la <strong>Cina</strong>, bensì le professioni<br />

politiche dell’autore, e come tali vanno letti e considerati. Penso a due libri di André<br />

Malraux, I Conquistatori e La condizione umana, in cui, a una lettura attenta, si scopre<br />

che rara mente i cinesi compaiono nella narrazione come attori principali, e che<br />

tutte le affermazioni che li riguardano sono fatte da altri 26 . Questo è ovvio in misura<br />

ancor maggiore nell’Anima buona del Sezuan, in cui la <strong>Cina</strong> è solo un fondale teatrale,<br />

sprovvisto di un’importanza specifica 27 . Chi crede che Brecht avesse uno scopo realistico<br />

più profondo per am bientare la sua storia nella vasta e fertile provincia occidentale,<br />

priva di sbocchi sul mare, e nel periodo dei generali, può tranquillamente<br />

da re addio a tale convinzione, perché Brecht, all’epoca in cui scriveva, era convinto<br />

che Szechwan fosse una città. Anche la <strong>Cina</strong> di Kafka è com pletamente cerebrale,<br />

pur essendo descritta in modo raffinato. È un mon do per l’esplorazione­fantasma<br />

<strong>della</strong> solitudine e del tempo (esplorazio ne che compare più compiutamente nel<br />

racconto breve La Grande Mu raglia cinese) 28 .<br />

Un altro straordinario esempio di opera che impiega la <strong>Cina</strong> come mezzo è<br />

il romanzo di J. G. Ballard L’impero del sole, scritto nel 1984. Ambientato in un<br />

campo d’internamento giapponese per civili a Lun ghua, nei pressi di Shanghai,<br />

durante la seconda guerra mondiale, il ro manzo è soprattutto una profonda riflessione<br />

sulla sofferenza e sulla forza di volontà. La doppia tragedia degli internati<br />

occidentali e dei piloti giap ponesi dell’adiacente campo di volo è vista<br />

con gli occhi di un bambino affamato, Jim, ma quasi sempre i cinesi compaiono<br />

unicamente fuori sce na, come folla o come figure silenziose e morenti.<br />

Vicino alla morte in un vecchio campo di football dove i giapponesi hanno<br />

trasferito sia i prigionieri sia il frutto delle loro razzie, «Jim giaceva immobile,<br />

mentre i roghi dei depositi di petrolio in fiamme di Hongkew danzavano sulle<br />

28 Si veda André Malraux, Man’s Fate, trad. ingl. Haakon M. Chevalier, New York, Mo dern<br />

Library, 1965 [ediz. orig., La Condition humaine, 1933; trad. ital. A.R. Ferrarini, La condizione umana,<br />

Milano, Bompiani, 1934], e trad. ingl. di Stephen Becker, The Conque rors, New York, Grove<br />

Press, 1977 [ediz. orig., Les Conquérants, 1928; trad. ital. di Jacopo Darca, I conquistatori, Milano,<br />

Mondadori, 1947].<br />

27 Bertolt Brecht, Good Woman of Setzuan, New York, Grove Press, 1966 [trad. ital., L’anima<br />

buona del Sezuan, in Teatro, 2 voll., Torino, Einaudi, 1963, pp. 1535-1651].<br />

28 Franz Kafka, «The Great Wall of China» in Selected Short Stories of Franz Kafka, trad.<br />

ingl. Willa ed Edwin Muli’, New York, Modern Library, 1952, pp. 129-47 [tit. orig. «Beim Bau der<br />

chinesischen Mauer», 1917; trad. ital. di Ervino Pocar, «Durante la costru zione <strong>della</strong> muraglia<br />

cinese» ín Racconti, Milano, Mondadori, 1983, pp. 398-414].

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