31.05.2013 Views

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

La storia sociale <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> moderna in una prospettiva comparata 281<br />

La composizione sociale di queste città commerciali in crescita non aveva precedenti<br />

nella storia <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>. Anche se alcuni dei più grandi chen finirono per avere<br />

una propria submagistratura e per servire come centri per l’amministrazione di<br />

sottodistretti, la maggior parte delle volte, nelle zone centrali, la gerarchia economica<br />

rimase distinta da quella am ministrativa. Così l’influenza sociologica dei burocrati<br />

e dei loro entou rage civili e militari rimase trascurabile. Analogamente, anche<br />

se l’inur bamento dei latifondisti in quella regione di proprietà terriera altamen te<br />

concentrata procedette con lo stesso passo, probabilmente la maggio ranza di quei<br />

benestanti trascurava il chen e si dirigeva invece verso l’at mosfera più raffinata delle<br />

sedi di distretto. Perciò, anche se il chen die de origine a una propria vita culturale,<br />

non si trattò <strong>della</strong> cultura dei letterati, ma di quella tradizionale popolare, imperniata<br />

sulla casa da tè vicino al mercato e ricca di storie fantastiche e romanzesche e<br />

di pro dezze marziali. L’élite di queste città era costituita di mercanti, spesso molto<br />

ricchi e con una vasta rete di rapporti. La maggioranza <strong>della</strong> po polazione era costituita<br />

di artigiani non specializzati, commessi di nego zio, magazzinieri e manovali<br />

che caricavano e scaricavano le barche e portavano le merci da un molo all’altro, ai<br />

magazzini e al mercato.<br />

Anche se lo sviluppo del chen ebbe luogo originariamente e nel mo do più appariscente<br />

nella regione del cotone e <strong>della</strong> seta, il delta dello Yangtze, esso non<br />

si limitò certamente a quell’unica area. In un’altra regione conosciuta per la sua<br />

esportazione di tessuti, la decina di distretti attorno alla confluenza tra lo Yangtze<br />

e lo Han, a Hupeh, il famoso sto rico del secolo XVIII Chang Hsueh-ch’eng annotava<br />

l’esistenza di deci ne di città mercato non amministrative 4 . Anche trascurando<br />

la gigan tesca Hankow, le più grandi tra queste città avevano popolazione paragonabile<br />

a quella delle loro controparti del basso Yangtze, ossia decine di migliaia<br />

di persone.<br />

Parallelamente al sorgere del chen in tutto l’impero, si assistette an che alla<br />

grande espansione delle aree suburbane. Quartieri commerciali all’esterno delle<br />

mura erano sorti accanto alle principali città ammini strative fin dai secoli X e<br />

XI. Tali quartieri ospitavano mercanti che intendevano approfittare del vantaggio<br />

offerto dalle vie di comunica zione statali, ma di evitare gli eccessivi controlli<br />

da parte dei burocrati dentro le mura. Questi sobborghi continuarono a estendersi<br />

nel periodo Ming e oltre: sorgevano non soltanto accanto alle città amministrative<br />

chiuse tra mura, ma anche attorno ai maggiori chen, e le famiglie delle<br />

p. 23.<br />

3 Chang Hsuenh-ch’eng, Chang-shis i-shu [Opere superstiti di Chang Hsueh-ch’eng], vol. 24,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!