31.05.2013 Views

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

La successione delle forme di governo in <strong>Cina</strong> 101<br />

Uno dei modi in cui il trono aumentò il suo potere fu quello di adot tare metodi<br />

per esercitare un maggiore controllo sulle componenti <strong>della</strong> burocrazia imperiale.<br />

Questa tendenza si manifestò nei modi complessi in cui ai funzionari vennero assegnate<br />

funzioni specifiche. La specializ zazione funzionale ebbe due conseguenze.<br />

Primo, una più precisa defi nizione delle funzioni portò a un lavoro migliore, con<br />

il risultato che il trono era certo che i compiti sarebbero stati svolti in modo efficiente.<br />

Nei primi periodi, l’ampiezza delle aree di responsabilità portò a occu parsi<br />

esclusivamente di alcuni argomenti prioritari, e questo ridusse l’at tenzione dedicata<br />

ad altri campi. Con la maggiore importanza dei com missari per le tasse, per i<br />

trasporti, per l’istruzione e per le altre funzio ni, il trono riuscì a stabilire meglio le<br />

priorità e ai funzionari venne data una minore flessibilità. Secondo, la specificità<br />

funzionale fu anche un mezzo per limitare il potere. Nei periodi Han e T’ang, le<br />

disastrose con seguenze <strong>della</strong> riunione dei poteri militari, fiscali e amministrativi<br />

nelle persone degli ispettori regionali e dei governatori generali furono una penosa<br />

lezione che venne però evitata nel periodo Sung e successivi. Con il potere fiscale<br />

in mano a un funzionario, il potere giudiziario in mano a un altro e il potere militare<br />

in mano a un terzo, i sovrani del dopo T’ang non dovettero più preoccuparsi del<br />

rischio che i loro funzionari distruggessero l’impero.<br />

Dalla prospettiva dell’imperatore, la struttura sociale <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> do veva essere<br />

determinata dal trono; come minimo, l’imperatore doveva poter stabilire i termini<br />

in base a cui ammettere una persona nell’élite sociale, che doveva essere indistinguibile<br />

dall’élite politica. Nel periodo imperiale il trono fu in grado di farlo per due<br />

lunghi periodi, sebbene i criteri adottati fossero diversi. Il trono si dimostrò incapace<br />

di custo dire l’ingresso a un’alta condizione sociale per quasi un millennio, dal<br />

Nuovo Han al T’ang, periodo in cui era l’aristocrazia a stabilire le pro prie regole di<br />

appartenenza. Invece, nei due periodi in cui fu il trono a dettare queste regole, la<br />

prima volta si basò sul merito personale e la seconda sul merito letterario. Nel primo<br />

periodo, che era lo Han miglio re e che nasceva da idee risalenti a circa tre secoli<br />

prima <strong>della</strong> fondazio ne dello stesso impero Han nel 206 a. C., il merito acquisito in<br />

posizio ni sub-burocratiche era il principale mezzo per raggiungere le alte posi zioni<br />

nell’organizzazione statale e la stima sociale. Nel periodo dopo T’ang, una volta che<br />

il sistema degli esami fu perfezionato, il merito non fu di tipo amministrativo ma<br />

letterario. Mentre il modello Han per metteva di procurarsi esperienza amministrativa<br />

attraverso il tirocinio, il secondo modello richiedeva lunghi anni di studio dei<br />

classici confu ciani e il perfezionamento <strong>della</strong> propria abilità letteraria. In entrambi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!