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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La storia economica <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> in una prospettiva comparata 273<br />

ritto e alla proprietà che in Europa hanno facilitato il decollo <strong>della</strong> cre scita economica<br />

moderna. Inoltre, la relativa povertà di risorse dell’Eu ropa occidentale<br />

all’inizio dell’epoca moderna accrebbe l’intensità <strong>della</strong> competizione internazionale<br />

e domestica per la sopravvivenza e l’espan sione. La <strong>Cina</strong> del secolo XVI<br />

era, nel complesso, più ricca dell’Europa, ma in essa mancava la spinta competitiva<br />

delle emergenti nazioni-stato europee. La competizione mercantilistica<br />

tra diversi agenti politici re gionali, come si verificava in Europa, era ben diversa<br />

dal monopolio im periale del potere, come si aveva in <strong>Cina</strong>. Questo suggerisce<br />

un legame tra gli interessi tecnologici e demografici di cui ho parlato e la<br />

questione parallela dell’innovazione istituzionale destinata a occuparsi dell’onnipresente<br />

problema delle «perdite di transazione» (per dirla con Dou glass North) 11 .<br />

Nonostante la sua raffinatezza burocratica, l’impero cinese non ave va mai<br />

adottato le numerose politiche di base che avrebbero potuto age volare lo sviluppo<br />

economico. Non aveva mai avuto un debito pubblico nazionale che raccogliesse<br />

i capitali fermi, non aveva mai promulgato un serio codice di diritto<br />

commerciale né creato istituti giuridici che si occupassero dei diritti di proprietà,<br />

non aveva mai sviluppato schemi assicurativi che riducessero i rischi commerciali.<br />

Prima del secolo XIX, gli imperatori Ch’ing e l’élite burocratica che li serviva non<br />

avevano bi sogno — cioè non c’era credibile opposizione, domestica o straniera<br />

— di comportarsi come gli Stuart, i Borbone e gli Asburgo e i loro amministratori,<br />

che avevano costruito le moderne nazioni-stato europee e ave vano favorito<br />

le imprese economiche in cambio delle risorse finanziarie occorrenti per<br />

le loro lotte. I governanti cinesi già possedevano «ogni cosa sotto il Cielo» e non<br />

si rendevano conto che entro breve tempo questa idea sarebbe sembrata campanilistica.<br />

Con il secolo XIX, il de clino dell’impero Ch’ing e la crescita senza<br />

precedenti <strong>della</strong> popolazio ne, la sua ignoranza dell’Occidente e il contemporaneo<br />

attacco europeo contro la sovranità Ch’ing fecero sorgere la frustrazione <strong>della</strong><br />

<strong>Cina</strong> e la resero incapace di procurarsi le infrastrutture necessarie per una cre scita<br />

economica moderna, anche quando la necessità di tali strutture di venne chiara.<br />

La tutela <strong>della</strong> proprietà, la riduzione dei rischi, la facilitazione <strong>della</strong><br />

mobilità del capitale sono importanti, ma non rispondono alla domanda<br />

critica di come vennero scoperte e applicate in Europa, nei secoli<br />

dal XVII al XIX, le nuove conoscenze tecniche e organizzative (senza le<br />

“ Douglass C. North, Structure and Change in Economic History, New York, Norton, 1981.

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