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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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204 Nathan Sivin<br />

precisione nel 100 a. C., a causa <strong>della</strong> mancanza <strong>della</strong> geometria e <strong>della</strong> trigonometria<br />

sferica occorrenti per calcolarla con esattezza, il calcolo dell’intersezione tra il<br />

cono d’ombra lunare e la sfera terrestre rimase sempre un problema. La tendenza<br />

<strong>della</strong> corte imperiale a cercare all’e stero gli esperti in grado di affrontare il problema<br />

finì per essere fatale allo sviluppo dell’astronomia cinese, come vedremo avanti.<br />

Dietro la con tinua evoluzione dell’astronomia matematica in <strong>Cina</strong> - un’evoluzione<br />

durata più di duemila anni - c’erano salde fondamenta costituite non solo dagli<br />

strumenti di osservazione di cui disponevano i matematici, ma anche da sistemi<br />

di registrazione dei dati che si estendevano su mol ti secoli. Joseph Needham ha<br />

riassunto quel che è specificamente cinese in questi elementi essenziali:<br />

1) La costruzione di strumenti grandi e complessi per l’osservazione e per la<br />

dimostrazione, a partire da almeno il secolo II a. C. e fino alle grandi sfere armillari<br />

di bronzo del 1421 ancora visibili all’Osservatorio del Monte Purpureo, Nanjing<br />

(si veda la fig. 13).<br />

2) L’invenzione del meccanismo dell’orologio, e forse dello scappa mento<br />

stesso dell’orologio, in una lunga serie di grandi orologi astrono mici culminante<br />

nel secolo XI, allorché un meccanismo ad acqua faceva ruotare un tubo di collimazione<br />

armillare, un globo celeste e vari indi catori del tempo (si veda la fig. 14)<br />

3) Il mantenimento di una documentazione aggiornata e datata su fenomeni<br />

come eclissi, novae, comete e macchie solari, ininterrottamente per un periodo<br />

superiore a quello di ogni altra civiltà.<br />

4) Antichi cataloghi stellari che comprendono dati quantitativi sulla posizione<br />

degli astri (i più antichi risalenti probabilmente al secolo IV a. C., con dati fino<br />

a circa il 70 a. C.). Non meno importanti dei docu menti cuneiformi provenienti<br />

dalla Mesopotamia, anche se non così an tiche, sono alcune effemeridi del secolo II<br />

recentemente riportate alla luce e una tavola dei moti planetari dal 244 al 177 a. C.<br />

5) Un sistema di coordinate con orientamento principale sull’Equa tore e sul<br />

polo equatoriale, anziché sull’eclittica al modo prevalente in Europa e nell’Islam<br />

finché non venne sostituito verso il 1600 con un sistema simile a quello impiegato<br />

in <strong>Cina</strong>.<br />

6) In una tra le numerose antiche concezioni cinesi dell’universo, il cosmo<br />

era illimitato e le stelle galleggiavano nello spazio vuoto. Forse per la sua audacia, i<br />

particolari di questo schema cosmico andarono per duti presto e non è stata documentata<br />

alcuna sua influenza sulla pratica dell’astronomia4 .<br />

4 Basato su J. Needham, Science and Civilisation in China cit., vol. 3, p. 458; per un’e-

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