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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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La tradizione confuciana nella storia cinese 159<br />

pliarono il progetto confuciano accogliendovi una grande varietà di modi di vivere<br />

43 . Tra i critici di Wang, Liu Tsung­chou (1568­1645) fu il più brillan te. I suoi<br />

Schemi umani (Jen-p’u) presentano una rigorosa descrizione fe nomenologica degli<br />

errori umani, come correttivo dell’ottimismo mora le di Wang Yang-ming. Un allievo<br />

di Liu, Huang Tsung­hsi (1610­1695) compilò una vasta storia biografica<br />

degli studiosi confuciani Ming, ba sandosi sugli scritti di Liu. Uno dei contemporanei<br />

di Huang, Ku Yen wu (1613­1682) fu anche un critico di Wang Yang­ming.<br />

Eccelse negli studi delle istituzioni politiche, <strong>della</strong> fonologia storica, <strong>della</strong> filologia<br />

clas sica. Anche se Ku fu assai celebrato ai suoi tempi e rimase per tutto il se colo<br />

XVIII il santo patrono di questi studi di impronta storica, due se coli più tardi<br />

risultò che il suo contemporaneo Wang Fu­chih (1619­1692) era stato una delle<br />

menti più raffinate e originali del pensiero confucia no. I suoi scritti sulla metafisica,<br />

sulla storia e sui classici ne fecero uno dei più penetranti critici di Wang<br />

Yang-ming e <strong>della</strong> sua scuola. La penetrazione del confucianesimo nella società<br />

cinese toccò il suo vertice durante la dinastia Ch’ing (1644­1912), allorché la <strong>Cina</strong><br />

si trovò di nuovo sotto una dinastia di conquistatori (Manchu). Gli imperatori<br />

Ch’ing superarono i loro predecessori Ming nel mostrarsi come i cam pioni <strong>della</strong><br />

dottrina confuciana. Volutamente, e in modo assai ingegno so, trasformarono<br />

l’insegnamento confuciano in un’ideologia politica, e, anzi, in un meccanismo di<br />

controllo simbolico. Con la gelosa difesa delle loro prerogative di interpreti finali<br />

<strong>della</strong> verità confuciana, limita rono la capacità degli studiosi di trasmettere la via<br />

confuciana imponen do su di loro severe misure, come ad esempio un’inquisizione<br />

letteraria. Comprensibilmente, furono gli studi classici di Ku Yen-wu, politicamente<br />

neutri, più che le sue idee di riforma politica, a ispirare i filologi del secolo<br />

XVIII 44 . Tai Chen (1724­1777), il filologo maggiormente porta to per la filosofia,<br />

inserì la brillante critica <strong>della</strong> filosofia Sung nel suo commentario sul «significato<br />

dei termini nel Libro di Mencio». Tai Chen fu uno degli illustri studiosi incaricati<br />

dall’imperatore Ch’ien-lung nel 1773 di costituire la biblioteca dei manoscritti<br />

imperiali. Questo impor tante lavoro letterario, la Completa biblioteca dei quattro tesori,<br />

realizzò l’obiettivo <strong>della</strong> corte imperiale Manchu di dare un repertorio comples-<br />

43 Per un’antologia di saggi sul pensiero Ming nelle sue espressioni letterarie, teatrali e filosofiche<br />

si veda William Theodore de Bary (a cura di), Self and Society in Ming Thought, New York, Columbia<br />

University Press, 1970.<br />

44 Per uno studio dei filologi Ch’ing si veda Benjamin Elman, From Philosophy to Phi lology: Intellectual<br />

and Social Aspects of Change in Late Imperial China, Cambridge, Harvard University Press, 1984.

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