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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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Donne, matrimonio e famiglia nella storia cinese 237<br />

Gran parte <strong>della</strong> classica ideologia <strong>della</strong> monogamia sembra collega ta al forte<br />

senso di gerarchia sociale di quell’epoca. Le alleanze matri moniali erano un’importante<br />

componente <strong>della</strong> politica degli aristocra tici e l’alta condizione legale e rituale<br />

<strong>della</strong> moglie era certamente legata al rango <strong>della</strong> famiglia di provenienza. La moglie<br />

aveva un ruolo impor tante in tutti i riti del culto degli antenati, e nessun uomo era<br />

completo, sotto l’aspetto rituale, senza una moglie. Nei tempi classici, le concubi ne<br />

erano di vari tipi, a seconda <strong>della</strong> posizione politica del marito. I re avevano un’intera<br />

serie di mogli disposte gerarchicamente, e quelle di rango più elevato potevano<br />

essere le sorelle minori o le nipoti <strong>della</strong> regina 18 . Dopo il declino del sistema aristocratico<br />

classico, sopravvisse ro i principi fondamentali del suo sistema matrimoniale.<br />

I codici legali del periodo imperiale imponevano la monogamia e prevedevano<br />

condanne per i bigami e per chi dava a una concubina il rango di moglie.<br />

Nella dinastia T’ang la <strong>Cina</strong> aveva un sistema di finanza matrimo niale in cui<br />

la famiglia dell’uomo faceva doni alla famiglia <strong>della</strong> sposa, che poi la famiglia,<br />

in genere, dava in dote alla ragazza 19 . Nel periodo Sung (960­1279) la finanza<br />

matrimoniale era cambiata, e la famiglia <strong>della</strong> sposa andava incontro a un forte<br />

esborso per dare una dote alle figlie, soprattutto nelle classi più elevate, dove in<br />

genere nella dote erano com presi anche terreni. Il cambiamento si vede anche<br />

dal tipo di lamentele che venivano mosse contro i matrimoni per interesse. Nel<br />

periodo T’ang ci si lamentava dello snobismo di coloro che, per dare in spose<br />

le figlie, chiedevano ricchi doni di fidanzamento. Ad esempio, nel 632 l’imperatore<br />

T’ai-tsung si lamentava del fatto che le famiglie del Nordest erano arroganti<br />

nella loro presunzione di superiorità, e cosa le accusava: «Ogni volta che danno<br />

una sposa a un’altra famiglia, pretendono un grosso re galo di fidanzamento, ritenendo<br />

che la quantità sia la cosa più impor tante. Discutono a lungo sulle cifre e<br />

firmano un contratto, come al mer cato» 20 . Nel periodo Sung, viceversa, gli scrittori<br />

accusavano i giovani di prestare maggiore attenzione alla dimensione <strong>della</strong><br />

dote <strong>della</strong> possibi le moglie che alla personalità sua e dei genitori. Chu Yü (circa<br />

1075 - circa 1119) si lamentava del fatto che la famiglia <strong>della</strong> sposa dovesse da-<br />

18 L’ideologia classica, espressa nei canoni del rituale, dava una sola moglie a ciascun uomo.<br />

In realtà, però, i sovrani del periodo Chou avevano spesso contemporaneamente più di una moglie.<br />

Si veda Melvin Thatcher, «Marriages of the Ruling Elite of the Spring and Autumn Period» in<br />

Rubie S. Watson e Patricia Buckley Ebrey (a cura di), Marriage and Ine quality in Chinese Society, Berkeley,<br />

University of California Press, in corso di stampa (1990).<br />

19 La seguente esposizione si basa su Patricia Buckley Ebrey, «Shifts in Marriage Fi nance, Sixth<br />

to Thirteenth Century» in Marriage and Inequality in Chinese Society cit.<br />

20 Wu Ching, Chen-kuan cheng-yao, Shangai, edizione Ku-chin Ch’u-pan-she, vol. 7, p. 226.

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