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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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L’antica civiltà <strong>della</strong> <strong>Cina</strong>: riflesioni su come divenne “cinese” 65<br />

di spiegarlo, che non a quello tradizionale dell’Occidente — pensare in termini<br />

di graduale coevoluzione di molti fattori, anziché a un numero limitato di motori<br />

primi 38 .<br />

Poiché non possiamo spiegare «tutto», ci è impossibile formulare leggi universali<br />

di sviluppo sufficientemente specifiche da poter spiegare la genesi <strong>della</strong> cultura<br />

cinese o di qualsiasi altra cultura. Però, come ho cer cato di fare, possiamo suggerire<br />

alcuni aspetti caratteristici e significati vi dell’antica cultura cinese, che interagirono<br />

fortemente tra loro e che ebbero una grande influenza sulla civiltà <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> imperiale.<br />

Conclusioni<br />

Che cosa intenderemo allora per «cinese» dal Neolitico all’inizio del l’età imperiale<br />

nell’epoca Han? Benché ogni tentativo di descrivere una visione del mondo<br />

o uno stile culturale debba essere impressionistico, si può suggerire che «cinese» si<br />

riferisce in parte a una tradizione cultu rale permeata dalle seguenti caratteristiche<br />

(elencate come sono emerse nell’analisi precedente e senza alcuna intenzione di<br />

precedenza causale):<br />

1) Differenziazione sociale gerarchica, come risulta dalle ricche sepol ture del tardo<br />

Neolitico (si vedano le figg. 3 e 7), dall’alto rango dell’éli te dell’Età del Bronzo<br />

sia in questa vita sia nella successiva, e dai sacri fici che essa richiedeva ai sudditi,<br />

sacrifici di sangue e sacrifici sotto forma di obblighi.<br />

2) Mobilitazione di masse di lavoratori, come vediamo nelle mura cit tadine <strong>della</strong><br />

prima Età del Bronzo, nelle tombe reali Shang (si veda la fig. 9), nella scala industriale<br />

delle fusioni in bronzo dell’epoca Shang (si veda la fig. 10) e nelle opere<br />

pubbliche su grande scala, come le lun ghe muraglie e le tombe dei tempi imperiali.<br />

3) L’attenzione per il gruppo invece che per l’individuo, espressa nell’impersonalità<br />

e nella generalità <strong>della</strong> rappresentazione letteraria e artistica<br />

(si veda la fig. 1) e generata e convalidata da una religione basata<br />

sul culto degli antenati che dà risalto alla continuità del lignaggio e defi­<br />

38 Sulla visione cinese del mondo, correlativa o «organicistica», in cui «i concetti non<br />

vengono sussunti l’uno sotto l’altro, ma giustapposti tra loro in uno schema, e le cose si influenzano<br />

tra loro non per atti di causazione meccanica, ma con una sorta di “induzione”»,<br />

si veda Joseph Needham, con l’assistenza di Wang Ling per le ricerche, Science and Civilisa tion<br />

in China, vol. 2, History of Scientific Thought, Cambrídge, Cambridge University Press, 1956, pp.<br />

280-81 [trad. ital., Scienza e civiltà in <strong>Cina</strong>, vol. 2, Storia del pensiero scientifico, Einaudi, Torino, 1983].

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