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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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L’immagine <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> agli occhi degli occidentali 27<br />

americana nei riguardi <strong>della</strong> <strong>Cina</strong> nei seguenti periodi: 1) «benevolen za» dal 1905 al<br />

1937; 2) «ammirazione» dal 1937 al 1944; 3) «delusio ne» dal 1944 al 1949; e 4) «ostilità»<br />

per tutti gli anni cinquanta. Lo schema descrive bene le reazioni dell’America<br />

durante gli anni del Kuo mintang, quelli <strong>della</strong> resistenza militare al Giappone, <strong>della</strong><br />

guerra civile e <strong>della</strong> vittoria comunista, periodo in cui, per la prima volta, l’opinione<br />

pubblica americana fu volutamente manipolata da settori politici molto potenti,<br />

che vanno dagli sforzi delle riviste Time e Life di Henry Luce per influenzare l’opinione<br />

pubblica contro la <strong>Cina</strong>, ai vari interventi di stampo maccartista e ai profughi<br />

del Committee of One Million che ten tarono, con i loro resoconti allarmanti, di<br />

allontanare dalla madrepatria cinese le simpatie degli americani. Potrei aggiungere<br />

che se dovessi ag giornare lo schema di Isaacs, potrei ipotizzare un periodo di «risveglio<br />

<strong>della</strong> curiosità» dal 1970 al 1974, di «fascino genuino» dal 1974 al 1979 e di<br />

«nuovo scetticismo» dal 1979 a tutti gli anni ottanta. E in futuro mi aspetto altri<br />

cambiamenti.<br />

Invece di ripetere o di ampliare lo schema di Isaacs, cosa che richie derebbe di<br />

passare in rassegna tutte le storie <strong>della</strong> moderna <strong>Cina</strong> e tutte le cronache politiche<br />

scritte in quell’arco di anni, preferisco concentrar mi brevemente sul modo in cui<br />

i più influenti dispensatori di concetti sotto forma narrativa (che includono non<br />

solo libri, ma anche film e pro grammi televisivi) hanno presentato il rapporto fra<br />

protagonisti e cinesi.<br />

Il modo di rappresentazione più ovvio è quello che si incentra sui cinesi<br />

in <strong>Cina</strong>. L’impostazione, naturalmente, è la stessa dell’analisi po litica e storica,<br />

e ha dato interessanti risultati narrativi. L’esempio più autorevole è Pearl S.<br />

Buck con il ritratto delle sofferenze dei contadini cinesi raffigurati nella loro<br />

campagna arida e malconcia (il più famoso esempio è La buona terra) 16 , e con il<br />

suo linguaggio curiosamente arcai co, con cui cercava di ancorare le recenti esperienze<br />

cinesi a quella zona senza tempo che è sempre stata al centro dell’atteggiamento<br />

mentale oc cidentale verso la <strong>Cina</strong>, Montesquieu e Hegel compresi.<br />

Ma altri scrit tori che hanno presentato protagonisti cinesi in ambiente<br />

cinese ne hanno tratto lezioni diverse. Nel suo personaggio principale, il giudice<br />

Dee, Robert van Gulik ha creato un interessante simbolo di acutezza e d’in-<br />

John Day, 1958, ristampato come Images of Asia, New York, Harper Torchbooks, 1972, e come<br />

Scratches on Our Minds, White Plains, Sharpe, 1980; l’edizione del 1980 contiene una nuova prefazione.<br />

I periodi di Isaacs sono descritti a p. 71 (le pagine sono le stesse in tutte le edizioni).<br />

16 Pearl Buck, The Good Earth, New York, John Day, 1931, trad. it., La buona terra, Milano,<br />

Mondadori, 1986 10 . Un eccellente studio su Pearl Buck è dato da Michael Hunt, «Pearl Buck:<br />

Popular Expert on China» in Modem China, III, 1977, pp. 33-63.

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