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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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120 Karen Turner<br />

volontà lo stato. Nondimeno, egli non sostiene affatto che le leggi deb bano essere<br />

create a capriccio né autorizza il governante a ritenersi su periore alle leggi stesse.<br />

6. In difesa <strong>della</strong> chiarezza delle leggi<br />

Le richieste di Han Fei Tzu per leggi chiare e uniformità delle pene ricordano quelle<br />

del Signore di Shang, per il quale una legge chiara po teva essere promulgata e<br />

compresa dovunque, diversamente dalle leggi consuetudinarie, che erano sorte da<br />

esperienze più specifiche. Come cre deva che i governanti di grande talento fossero<br />

molto rari, così egli ri teneva che la maggior parte <strong>della</strong> gente avesse solo una limitata<br />

com prensione dei reali meccanismi di governo e che si riuscisse a entrare in<br />

contatto con essa solo se le leggi erano chiare, semplici e prive di am biguità: «Le<br />

leggi non dovrebbero essere fatte in modo che solo gli in telligenti possano capirle...<br />

Perciò, quando i saggi crearono le leggi, le fecero chiare e facili a capirsi» 37 . Han Fei<br />

Tzu paragonava le leggi a uno specchio che rifletteva bene la realtà solo quando era<br />

chiaro e fer mo. Se, come il riflesso immobile nello specchio, le leggi fossero rimaste<br />

nitide, la gente avrebbe potuto scorgervi personalmente il modo in cui obbedire. Se<br />

le leggi fossero state offuscate da contraddizioni, avrebbe ro perso la loro funzione<br />

di guida. Secondo lui, la conoscenza delle leggi non doveva essere il campo esclusivo<br />

dei magistrati né il regno partico lare degli studiosi. Come il Signore di Shang,<br />

Han Fei Tzu riteneva che leggi chiare, pubbliche, fossero assolutamente essenziali<br />

per l’ordine, e avvertì il regnante che trascurando di chiarire la legge avrebbe seriamente<br />

indebolito la sua posizione 38 .<br />

Il fatto che una codificazione delle leggi, propugnata a livello cen trale, accompagnasse<br />

la tendenza verso l’unità dell’impero all’inizio <strong>della</strong> moderna cultura occidentale<br />

sembra logico, secondo gli scritti di Max Weber sul diritto. Leggi chiare<br />

e pubbliche erano nell’interesse dei go vernanti che desideravano l’unità e l’ordine<br />

e dei burocrati che sperava no in maggiori possibilità d’impiego. «L’uniformità<br />

delle leggi rende pos sibile l’impiego di ogni funzionario nell’intera area del regno<br />

[con il ri sultato che] le possibilità di carriera sono, naturalmente, migliori<br />

che quando ogni funzionario è legato all’area d’origine a causa <strong>della</strong> sua igno-<br />

37 Shang-chiin-shu, 5.14a.<br />

38 Eric Havelock, The Greek Concept of Justice: From Its Shadow in Homer to Its Sub stance in Fiato, Cambridge, Harvard<br />

University Press, 1978, offre un’interessante e impor tante disamina del motivo per cui le metafore <strong>della</strong> vista,<br />

come la chiarezza, divennero im portanti quando i documenti scritti cominciarono a sostituirsi alla tradizione<br />

orale in Grecia.

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