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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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182 T.H. Barret<br />

cercarono di incoraggiare una versione Sung dell’ideologia taoista; inol tre, i principali<br />

maestri Ch’an non erano privi di discepoli appartenenti ai più alti circoli<br />

del paese. Eppure, in generale, dall’epoca Sung in poi, le autorità secolari cercarono<br />

di diminuire l’influenza del buddhismo e del taoismo sulla società. Con il<br />

crescere dell’importanza del sistema degli esami, nell’élite prese sempre più piede<br />

l’intolleranza confuciana; inol tre, il sistema degli esami finì per offrire un accesso<br />

al potere a persone che altrimenti sarebbero entrate nel clero. Inoltre, cosa ancor<br />

più im portante, il governo cominciò a intervenire sull’organizzazione religio sa: ad<br />

esempio, con il sistema di corromperne i capi vendendo loro ono rificenze (la «veste<br />

di porpora» del favore imperiale) e titoli e abbassan do il livello di competenza<br />

dei religiosi mediante passi alternativi, con sistenti prima nel vendere certificati di<br />

ordinazione sacerdotale e poi nel limitarne severamente il numero.<br />

Niente di strano perciò che i pensatori buddhisti autenticamente crea tivi comparsi<br />

dopo l’epoca Sung siano ben pochi: l’interesse verteva ora sull’elaborazione<br />

e la conservazione delle tradizioni, come è evidente nella lotta, durante il periodo<br />

Sung, tra monaci T’ien-t’ai e Ch’en, e nel seco lo XVII tra le diverse fazioni Ch’an<br />

sulla controversa dottrina <strong>della</strong> suc cessione dei patriarchi. Simili misure difensive<br />

e simili reazioni, che si riscontrano dalla fine del periodo Sung in poi, sono testimoniate<br />

anche dalla vasta apologetica che cercava di difendere il buddhismo dalle<br />

criti che del neoconfucianesimo.<br />

La tradizione taoista, invece, dimostrò ancora una volta la sua flessi bilità assorbendo<br />

nuovi elementi dalle trasformazioni dell’ordine socia le nel periodo Sung.<br />

Già alla fine del periodo T’ang, alcuni gruppi taoi sti si svilupparono lontano dalla<br />

protezione imperiale. Uno di questi esem pi è una famiglia di Kiangsi (la quale dichiarava<br />

di discendere da Chang Tao-ling) che ebbe un notevole seguito all’inizio<br />

del Sung. Quando la corte Sung attribuì alcuni onori alla famiglia di Kiangsi, come<br />

fece per altre nuo ve scuole, il gruppo ritenne di essere socialmente «arrivato»: fino<br />

al pe riodo Ch’ing, i membri <strong>della</strong> famiglia si comportarono come gentiluomini a<br />

pieno titolo e vennero trattati come tali. Quando i Sung persero il Nord <strong>della</strong> <strong>Cina</strong><br />

a causa dell’invasione Jurchen’ all’inizio del secolo XII, il taoismo mostrò ancora la<br />

sua vitalità, nonostante il sorgere di altri mo vimenti religiosi nel Nord, tra il caos e<br />

le sofferenze <strong>della</strong> sconfitta cinese.<br />

Anche se taluni aspetti del fermento religioso del settentrione, come<br />

l’eccessivo interesse per la guarigione psicologica, ricorda le caratteristiche<br />

del Nuovo Han, la scuola di Ch’iian-chen, che nel Nord divenne<br />

il movimento taoista dominante, condivideva varie caratteristiche del<br />

7 Si veda la voce Jurchen nel Glossario.

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