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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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148 Tu Wei-Ming<br />

Un capitolo del Libro dei riti intitolato il «Grande apprendimento» spiega: «Dal<br />

Figlio del Cielo al comune cittadino, tutti dobbiamo considerare la coltivazione<br />

dello spirito come la radice». Questa onnipresente «co scienza del dovere» è uno dei<br />

principali aspetti <strong>della</strong> letteratura confu ciana sui riti.<br />

La visione storica, rappresentata dagli Annali <strong>della</strong> primavera e dell’autunno 35 (o<br />

Primavera e autunno, Ch’un-ch’io) sottolinea il signifi cato <strong>della</strong> memoria collettiva per<br />

riconoscersi come membri <strong>della</strong> stessa comunità. La coscienza sociale è una caratteristica<br />

del pensiero di Con fucio. Definendo se stesso come un trasmettitore e un<br />

amante degli usi antichi, Confucio rese esplicita la sua fede che il senso storico non<br />

è sol tanto desiderabile, ma anche necessario per la conoscenza di sé. L’at tenzione<br />

data da Confucio alla storia costituì in un certo senso il ritor no all’antica saggezza<br />

cinese: ridare vita all’antico è il miglior modo per avere il nuovo. Forse Confucio<br />

non è l’autore di Primavera e autunno, ma è probabile che sia stato lui a dare i giudizi<br />

morali sugli eventi politi ci che ebbero luogo in <strong>Cina</strong> dal secolo VIII al V a. C.<br />

raccolti negli An nali. Nella sua critica politica, Confucio assunse un ruolo divino<br />

nel va lutare la politica mediante l’assegnazione di lodi e biasimi ai più impor tanti<br />

personaggi storici del periodo in questione, modo di fare storia che non solo è alla<br />

base dell’innovativo stile del grande storico Ssu­ma Ch’ien (morto circa 85 a. C.),<br />

ma che venne anche adottato dagli autori di sto rie dinastiche nella <strong>Cina</strong> imperiale.<br />

I cinque classici, con le loro cinque visioni — metafisica, politica, poe tica, sociale<br />

e storica — forniscono un contesto olistico per lo sviluppo <strong>della</strong> dottrina<br />

confuciana come summa degli studi umanistici.<br />

3.5. Tung Chung-shu, il visionario confuciano<br />

Come Ssu­ma Ch’ien, anche Tung Chung­shu (circa 179­104 a. C.) prese<br />

assolutamente sul serio Primavera e autunno. Tuttavia, la sua ope ra, Gemme lussureggianti<br />

degli annali <strong>della</strong> primavera e dell’autunno è tut t’altro che un libro di giudizi<br />

storici, ed è piuttosto un trattato metafisi co nello spirito del Libro dei mutamenti.<br />

La dedizione di Tung al sapere è straordinaria; si dice che fosse talmente preso<br />

dai suoi studi che per tre anni non posò neppure gli occhi sul giardino davanti<br />

a lui. Ed era noto per la sua dedizione all’idealismo morale. Uno dei suoi<br />

detti, spes so citato, è «correggere la rettitudine senza fare progetti di profitto;<br />

il luminare la via senza calcoli efficientistici». Unendo questo forte idea­<br />

35 Si veda la voce Primavera e autunno nel Glossario.

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