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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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3.2. Astronomia matematica<br />

Scienza e medicina nella storia cinese 203<br />

Secondo la teoria cinese del mandato celeste, la dinastia dominante rimaneva<br />

sul trono grazie all’accordo tra l’imperatore e l’ordine cosmi co, accordo che dipendeva<br />

dalla virtù personale del sovrano e dalla cor retta esecuzione, da parte sua, di<br />

determinati riti. La sua particolare po sizione nell’ordine <strong>della</strong> natura gli permetteva<br />

di mantenere un corri spondente ordine nel campo politico, perché lo stato era un<br />

microco smo. Se l’imperatore commetteva qualche mancanza in quel che concerneva<br />

la sua virtù o la corretta esecuzione dei rituali, nel cielo — o altrove in natura<br />

— comparivano fenomeni estranei all’ordine delle cose, che av vertivano di un<br />

potenziale disastro nella sfera politica.<br />

In base a questa teoria, i fenomeni celesti venivano suddivisi in due categorie:<br />

quelli regolari, che si potevano calcolare, e quelli che erano irregolari e imprevedibili,<br />

e che perciò erano da intendere come presagi. Gli astronomi avevano due compiti.<br />

Primo, l’astronomia matematica (li) doveva includere il maggior numero di fenomeni<br />

in un regolare calenda rio (in realtà un’effemeride che comprendeva, oltre a<br />

giorni e ai mesi lunari, la predizione dei fenomeni planetari e delle eclissi). Secondo,<br />

l’a strologia (t’ien-wen, che in cinese moderno ha finito per significare astro nomia),<br />

che doveva osservare i fenomeni non prevedibili e doveva in terpretarne il significato<br />

politico. In questo modo, l’imperatore poteva ricevere l’avvertimento che<br />

non tutto, nel suo regno, andava come do veva, e correggersi e prendere opportune<br />

misure amministrative, o ras sicurarsi se il presagio era favorevole.<br />

Il calendario, pubblicato a nome dell’imperatore, divenne parte del corredo<br />

rituale che dimostrava il diritto <strong>della</strong> sua dinastia a regnare (una funzione non molto<br />

diversa da quella degli indicatori economici nelle nazioni moderne). Inoltre,<br />

le osservazioni astronomiche si lasciavano ma nipolare facilmente e così diventare<br />

pericolose in mano a qualcuno che intendesse rovesciare la dinastia (anche ora<br />

l’analogia con gli indicatori economici è ovvia). Perciò era un principio di politica<br />

dello stato che il giusto luogo per esercitare l’astronomia fosse la corte imperiale.<br />

In alcuni periodi fu illegale praticarla altrove.<br />

I massimi successi dei matematici cinesi si ebbero nel calcolo astro nomico e<br />

cronologico. La capacità degli astronomi di usare quelle che sono in effetti equazioni<br />

di ordine superiore, di trattare il moto appa rente anziché quello celeste medio, e<br />

di determinare con grande preci sione le costanti astronomiche, continuò a crescere,<br />

finché la produzio ne di effemeridi raggiunse il suo punto di massima precisione<br />

verso il 1300. Anche se le eclissi lunari potevano già essere previste con buona

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