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L'eredità della Cina - Fondazione Giovanni Agnelli

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122 Karen Turner<br />

ti. Usato come contrassegno, distingue quel che è storto da quel che è retto».<br />

L’autore anonimo continua descrivendo il tao come un modello eterno, universale,<br />

imparziale e la Legge da esso generata come una gui da attendibile per le difficili<br />

decisioni che ogni governante deve pren dere: quando dare inizio a una campagna<br />

militare e quando attendere le condizioni adatte, quando punire e quando mostrare<br />

misericordia, come ottenere sicure informazioni dai subordinati e come organizzare<br />

i su bordinati a seconda delle loro capacità. Chiaramente, l’obiettivo a cui punta<br />

questo autore è il governante che conquista un territorio e tenta di fondare un governo:<br />

il libro consiglia al governante di mantenere le leggi esistenti e di comandare<br />

la gente al lavoro e al servizio militare solo dopo aver conquistato la fiducia <strong>della</strong><br />

popolazione e aver conosciu to i loro costumi e le loro abitudini. Gran parte del<br />

Ching-fa si occupa dell’eterno problema di usare la forza secondo la legge, facendo<br />

una di stinzione tra una giusta guerra e un inutile massacro e separando le giu ste<br />

pene dalle vendette personali. Il testo dà un avvertimento al gover nante che decide<br />

arbitrariamente di punire e di fare guerra: egli con danna se stesso ad essere distrutto<br />

dalla forza. Solo seguendo leggi ba sate sul tao si può conoscere il confine tra<br />

azioni giuste e ingiuste. Le idee del Ching-fa sono coerenti con altre opere che erano<br />

in circolazione nei primi tempi dell’impero, ma non c’è modo di sapere se abbiano<br />

mai raggiunto l’orecchio imperiale 42 .<br />

7. Legge e natura<br />

Il concetto di tao non ha un esatto equivalente nel pensiero occiden tale. Anche<br />

se il tao è la fonte di tutto, compresa la Legge, esso non è una divinità 43 . Piuttosto,<br />

il tao serve come valido metro di giudizio proprio perché è un principio meccanicistico<br />

naturale privo dei tratti volubili di personalità posseduti da una divinità<br />

antropomorfa. Il tao non subisce influenze, non può essere manipolato, cambiato<br />

o disturba to nel suo corso regolare. Il sovrano che si adegua a questo principio<br />

naturale può vedere il mondo con chiarezza e saggezza, pur rimanendo<br />

42 Esamino la teoria <strong>della</strong> legge nel Ching-fa e l’importanza del testo per la storia del diritto in<br />

modo più particolareggiato in Karen Turner, «The Theory of Law in the Ching-fa» in Early China, 14,<br />

in corso di stampa (1990).<br />

43 Si veda Leo Chang e Hsiao-po Wang, The Philosophical Foundations of Han Fei’s Po litical Theory,<br />

Monographs of the Society for Asian and Comparative Philosophy, 7, Hono lulu, University of<br />

Hawaii Press, 1986, per il concetto di Han Fei di tao e sul motivo per cui non si può paragonare<br />

al concetto occidentale di logos.

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