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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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368<br />

Il diritto fallimentare delle società commerciali<br />

notevoli perplessità ( 32 ). Il concordato è approvato se ottiene il voto favorevole<br />

della maggioranza dei creditori ammessi e, se sono previste classi diverse,<br />

è necessario raggiungere la maggioranza all’interno di ciascuna di esse.<br />

L’atto sarà obbligatorio per tutti i creditori anteriori all’apertura dell’amministrazione<br />

straordinaria. Al tribunale è attribuito, in sede di omologazione,<br />

un potere particolarmente incisivo che richiama l’istituto americano del<br />

cram down. È, infatti, consentito all’autorità giudiziaria di omologare il piano,<br />

anche in caso di mancata approvazione di alcune classi (purché la maggioranza<br />

delle stesse abbia votato a favore), laddove ritenga che la soddisfazione<br />

che l’atto garantisce non sia inferiore a quella che sarebbe spettata ai<br />

dissenzienti, in base ad una modalità diversa di risoluzione della crisi «concretamente<br />

praticabile» ( 33 ).<br />

8. L’articolo 182 bis della legge 14 maggio 2005, n. 80. – Un’altra soluzione<br />

negoziale della crisi d’impresa è stata introdotta nel nostro ordinamento<br />

dall’art. 182 bis, contenuto nel decreto legge 14 marzo 2005, n.<br />

35, convertito nella legge 14 maggio 2005, n. 80. Tale provvedimento si inserisce<br />

tra quelli predisposti dal Governo per rilanciare la competitività del<br />

nostro Paese e riconosce la facoltà, in capo al debitore, di stipulare accordi<br />

«di ristrutturazione dei debiti» con i creditori che rappresentino almeno il<br />

sessanta per cento della totalità. L’intesa, raggiunta dalle parti, deve essere<br />

depositata in tribunale, unitamente ad una relazione redatta da un esperto<br />

sull’attuabilità dello stesso, «con particolare riferimento alla sua idoneità ad<br />

assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei». L’accordo deve essere<br />

pubblicato nel registro delle imprese (è infatti efficace dal giorno successivo<br />

alla sua pubblicazione), in modo da consentire ai creditori e ad ogni<br />

soggetto interessato di proporre opposizione entro trenta giorni. Il tribunale<br />

provvederà all’omologazione dopo aver deciso eventuali opposizioni. Tale<br />

previsione normativa ha l’obiettivo di salvaguardare le intese, intercorse<br />

tra il debitore ed alcuni creditori, prima che si vada di fronte all’autorità<br />

giudiziaria. Si tratta di un contratto che determina una rinegoziazione del<br />

credito con efficacia limitata ai soggetti che vi hanno partecipato ( 34 ). Nel<br />

diritto commerciale americano si parla, in riferimento ad ipotesi analoghe,<br />

di prepackeged bankruptcy, ossia di un accordo raggiunto con alcuni tra i<br />

( 32 ) Ved. G. Alessi, L’amministrazione straordinaria accelerata (legge Parmalat), in questa<br />

Rivista, 2004, 20. Vedi R. Rossi, op. cit., pag. 686.<br />

( 33 ) Ved. M. Santaroni, L’amministrazione straordinaria della impresa grandissima<br />

(D.L. 23 dicembre 2003, n. 347, convertito in legge 18 febbraio 2004, n. 39), inLe nuovi leggi<br />

civ. comm., 2004, pag. 769.<br />

( 34 ) Ved. L. Panzani, Il D.L. 35/2005, la legge 14 maggio 2005, n. 80 e la riforma della<br />

legge fallim., www.ipsoa.it, pag. 2.

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