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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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402<br />

Il diritto fallimentare delle società commerciali<br />

semblea o l’organo amministrativo della controllata, di decisioni assunte dagli<br />

organi della controllante, per realizzare interessi esterni alla controllata e<br />

corrispondenti al più generale interesse del gruppo coordinato dalla controllante;<br />

b. dell’art. 2497, comma 1, che esclude la responsabilità della controllante<br />

per la lesione dei diritti dei soci o dei creditori della controllata «quando<br />

il danno risulta mancante alla luce del risultato complessivo dell’attività di<br />

direzione e coordinamento ovvero integralmente eliminato anche a seguito di<br />

operazioni a ciò dirette».<br />

Vi è stato quindi bisogno di un espresso ed organico intervento del legislatore<br />

per far emergere l’interesse di gruppo e conferirgli giuridica consistenza.<br />

Il contratto (e, amplius, il negozio, ex art. 1324 cod. civ.) è oneroso<br />

quando all’attribuzione in favore di un soggetto sia corrispondente un’attribuzione<br />

a carico dello stesso, o all’eventualità dell’attribuzione in suo favore<br />

l’eventualità di un’attribuzione a suo carico; altrimenti è gratuito.<br />

È richiesta la corrispondenza delle prestazioni: quando tale corrispondenza<br />

si specifica, nel senso che una prestazione sia remunerazione dell’altra,<br />

la corrispondenza diviene corrispettività.<br />

di controprestazioni contrattualmente esigibili, essere considerati contrari o estranei al conseguimento<br />

dell’oggetto sociale della società che li ha compiuti».<br />

Quest’ultima statuizione consente di formulare un’ulteriore considerazione. L’estraneità<br />

di un atto all’oggetto sociale deve essere accertata caso per caso, verificando le concrete finalità<br />

dell’atto stesso e tenendo quindi conto non dei soli effetti strettamente giuridici, ma anche<br />

di quelli pratici ed economici ( 31 ). Peraltro, l’appartenenza di una società ad un gruppo non<br />

legittima l’esercizio di qualunque attività estranea all’oggetto sociale solo perché a favore del<br />

gruppo o di altra società del gruppo, in quanto vi deve essere sempre un nesso tra attività e<br />

oggetto sociale, nesso la cui sussistenza va valutata in concreto ( 32 ). In quest’ottica, l’assunzione<br />

di rischi elevati da parte degli amministratori della società controllata non può giustificarsi<br />

sulla base di un’ipotetica convergenza con gli interessi della società controllante, dovendosi<br />

verificare l’osservanza dell’obbligo di diligenza da parte dell’organo di amministrazione<br />

con esclusivo riferimento al perseguimento dell’oggetto sociale e all’interesse della società amministrativa<br />

( 33 ).<br />

Del resto, le controllate traggono vantaggio dall’appartenenza al gruppo «non solo sotto<br />

il profilo dell’immagine e del conseguente credito di cui le società operative possono godere<br />

sul mercato, ma anche, in forma più immediata, in termini di utilizzazione dei servizi di co-<br />

( 31 ) Cfr., in tal senso, Cassazione civ., sez. I, 5 dicembre 1998, n. 12325, Banca Roma c. Soc. Sacal e altro,<br />

in Giur. it. 1999, 2317.<br />

( 32 ) Cassazione civ., sez. I, 13 febbraio 1992, n. 1759, Medio credito Ligure e altro c. Fassio, in Giur. comm.<br />

1993, II, 502.<br />

( 33 ) Tribunale Milano, 2 marzo 1995, in Giur. it. 1995, I, 2, 706.

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