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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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378<br />

Il diritto fallimentare delle società commerciali<br />

ovvero inviati ad un importante grossista di Ragusa mediante una ditta di<br />

autotrasporti esterna. La società dispone, inoltre, di una cella frigorifero<br />

per la conservazione dei fiori raccolti in attesa della vendita ai grossisti.<br />

La ricostruzione dell’attività produttiva e delle sue concrete modalità di<br />

organizzazione ed estrinsecazione offerta dal legale rappresentante della società<br />

non è stata contestata dai creditori istanti e ritiene il Collegio che essa,<br />

in punto di fatto, riproduca in modo attendibile l’effettiva attività materiale<br />

di coltivazione svolta dall’Agricola Lamezia soc. per az.<br />

Ciò posto, ritiene il Collegio che tale attività rientri pienamente nei parametri<br />

dell’impresa agricola delineati dall’art. 2135 cod. civ.<br />

È possibile affermare oggi che la coltivazione del fondo, secondo la normativa qui esaminata,<br />

possa essere svolta anche al di fuori di esso ( 10 )(‘utilizzano o possono utilizzare il fondo’),<br />

così venendo ad essere ricomprese nella categoria delle attività agricole tutte quelle colture<br />

c.d. ‘fuori terra’ ( 11 ).<br />

Al riguardo, nel caso di specie, il Tribunale non ha dovuto dirimere alcun dubbio interpretativo,<br />

in considerazione del fatto che l’attività della resistente rientrava chiaramente nei<br />

parametri delineati dall’art. 2135 cod. civ. Il Collegio, infatti, sottolinea come l’Agricola Lamezia<br />

produca un vegetale la cui coltivazione, sebbene sia essa effettuata all’interno di serre,<br />

si svolge indubbiamente su un ciclo biologico legato in modo diretto allo sfruttamento delle<br />

risorse naturali, ed in particolare, della terra.<br />

Secondo una lettura combinata dei disposti di cui al primo e secondo comma, in definitiva,<br />

si può sostenere che la nuova disciplina abbia posto due elementi costitutivi della nozione<br />

giuridica dell’attività agricola. Da un lato, infatti, si richiede l’esistenza di un ciclo biologico<br />

( 12 ), da intendersi come un complesso di attività tendenti al mantenimento o allo sviluppo<br />

di una specie animale o vegetale, e dall’altro all’utilizzazione del fondo, sia essa effettiva o<br />

potenziale ( 13 ).<br />

Anche il comma 3, che regola le attività connesse e che non apparteneva alla precedente<br />

( 10 ) Così anche, Tribunale di Brescia, 6 dicembre 2002, in questa Rivista, 2003, VI, 971, con nota di Bagnulo,<br />

in cui si afferma che per qualificare un’attività come agricola alla luce della nuova riforma, il necessario<br />

collegamento funzionale con il fondo è oggi sostituito dalla mera ‘possibilità’ di una utilizzazione dello stesso.<br />

( 11 ) La Dottrina maggioritaria è concorde nel ritenere che per colture ‘fuori terra’ debbono intendersi quelle<br />

coltivazioni che si possono anche svolgere in terra. Così, Galloni, subart. 2135, inCommentario del cod. civ.<br />

Scialoja-Branca acuradiGalgano, Libro quinto - Del lavoro. Impresa Agricola. Disposizioni Generali. Art. 2135-<br />

2140, 2003, 58; Germanò, L’impresa agricola, inRiv. dir. agr. amb., 2001, 513.<br />

( 12 ) In tal senso, si veda Tribunale di Mantova, 4 gennaio 2003, che ha dichiarato il fallimento della società<br />

debitrice la quale aveva acquistato e poi alienato numerosi bovini senza però attendere ad alcuna fase del ciclo<br />

biologico, non disponendo delle stalle per il ricovero dei capi.<br />

( 13 ) L’affermazione troverebbe conforto nell’orientamento espresso dal Tribunale di Agrigento con sent.<br />

14 aprile 2003, in Giur. It., 2004, 1431, con nota di De Rentiis; inFallimento, 2004, 213, con nota di Genoviva,<br />

secondo il quale ai fini della dichiarazione di fallimento di una società, và esclusa la natura di impresa agricola<br />

ai sensi del novellato art. 2135 cod. civ. che ne precluderebbe la sua assoggettabilità alla procedura concorsuale,<br />

se l’attività di lavorazione e trasformazione di ortaggi viene effettuata in assenza della diretta cura di alcun<br />

ciclo biologico vegetale o animale.

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