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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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464<br />

Il diritto fallimentare delle società commerciali<br />

della relazione del curatore e degli atti eventualmente riservati su disposizione del giudice delegato,<br />

spetta anche al fallito.<br />

Gli altri creditori ed i terzi hanno diritto di prendere visione e di estrarre copia degli atti<br />

e dei documenti per i quali sussiste un loro specifico ed attuale interesse, previa autorizzazione<br />

del giudice delegato, sentito il curatore.».<br />

Capo VI<br />

Modifiche al titolo II, capo V del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267<br />

Art. 77.<br />

Sostituzione dell’articolo 92 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267<br />

1. L’articolo 92 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, è sostituito dal seguente:<br />

«Art. 92 (Avviso ai creditori ed agli altri interessati). – Il curatore, esaminate le scritture<br />

dell’impreditore ed altre fonti di informazione, comunica senza indugio ai creditori e ai titolari<br />

di diritti reali o personali su beni mobili e immobili di proprietà o in possesso del fallito, a<br />

mezzo posta presso la sede dell’impresa o la residenza del creditore, ovvero a mezzo telefax o<br />

posta elettronica:<br />

1) che possono partecipare al concorso depositando nella cancelleria del tribunale, domanda<br />

ai sensi dell’articolo seguente;<br />

2) la data fissata per l’esame dello stato passivo e quella entro cui vanno presentate le<br />

domande;<br />

3) ogni utile informazione per agevolare la presentazione della domanda.<br />

Se il creditore ha sede o risiede all’estero, la comunicazione può essere effettuata al suo<br />

rappresentante in Italia, se esistente.».<br />

Art. 78.<br />

Sostituzione dell’articolo 93 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267<br />

1. L’articolo 93 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, è sostituito dal seguente:<br />

«Art. 93 (Domanda di ammissione al passivo). – La domanda di ammissione al passivo di<br />

un credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili e immobili, si propone con ricorso<br />

da depositare presso la cancelleria del tribunale almeno trenta giorni prima dell’udienza fissata<br />

per l’esame dello stato passivo.<br />

Il ricorso può essere sottoscritto anche personalmente dalla parte e può essere spedito,<br />

anche in forma telematica o con altri mezzi di trasmissione purché sia possibile fornire la prova<br />

della ricezione.<br />

Il ricorso contiene:<br />

1) l’indicazione della procedura cui si intende partecipare e le generalità del creditore;<br />

2) la determinazione della somma che si intende insinuare al passivo, ovvero la descrizione<br />

del bene di cui si chiede la restituzione o la rivendicazione;<br />

3) la succinta esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono la ragione<br />

della domanda;<br />

4) l’eventuale indicazione di un titolo di prelazione, anche in relazione alla graduazione<br />

del credito, nonché la descrizione del bene sul quale la prelazione si esercita, se questa ha<br />

carattere speciale;<br />

5) l’indicazione del numero di telefax, l’indirizzo di posta elettronica o l’elezione di domicilio<br />

in un comune nel circondario ove ha sede il tribunale, ai fini delle successive comunicazioni.<br />

È facoltà del creditore indicare, quale modalità di notificazione e di comunicazione,<br />

la trasmissione per posta elettronica o per telefax ed è onere dello stesso comunicare al curatore<br />

ogni variazione del domicilio o delle predette modalità.<br />

Il ricorso è inammissibile se è omesso o assolutamente incerto uno dei requisiti di cui ai<br />

nn. 1), 2) o 3) del precedente comma.

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