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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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Parte II - Giurisprudenza 311<br />

con l’ing. Francesco Gaetano Caltagirone, arrivato quella mattina per presentare<br />

loro una controproposta. Il Sinigaglia mi disse che l’ing. Caltagirone aveva<br />

proposto un prezzo più alto e che quindi bisognava fare una controfferta<br />

adeguata e quindi migliorativa. Tornato a Treviso andai dall’avv. Laghi,<br />

non prima di aver contattato telefonicamente il sig. Benetton, e successivamente<br />

si parlò telefonicamente con l’avv. Grimaldi, il quale disse che Caltagirone<br />

aveva proposto 23,50 euro ad azione ed una garanzia di euro<br />

6.000.000 per eventuali sopravvenienze passive. In alternativa fu Benetton<br />

a proporre euro 22,50 ad azione senza garanzia. Offerta che pareggiava quella<br />

del Caltagirone. Sempre quel pomeriggio l’avv. Grimaldi ci disse che l’ing.<br />

Caltagirone aveva espunto la garanzia richiesta. L’avv. Laghi disse all’avv.<br />

Grimaldi, previa intesa con il Benetton, che la trattativa non poteva essere<br />

chiusa per telefono, invitando i resistenti a vedersi, l’ultima telefonata con<br />

l’avv. Grimaldi avvenne intorno alle 17,00... Successivamente il cav. Sinigaglia<br />

telefonò, forse l’8 o il 9 dicembre, dicendo che era stato concluso l’accordo<br />

con Caltagirone, ma era intenzionato a salvaguardare la posizione dei soci esistenti<br />

all’interno del c.d.a. Faccio presente che per il 17 dicembre era prevista<br />

un’assemblea per la fusione di Sep con l’editoriale Il Gazzettino s.p.a. Sinigaglia<br />

mi chiese di attivarmi per raccogliere le altre deleghe dei soci non venditori.<br />

Risposi a Sinigaglia che l’offerta non mi pareva praticabile... Alle mie perplessità<br />

il Sinigaglia mi rispose che esisteva un solo esemplare dell’accordo custodito<br />

dal Bastianello e che aveva bisogno di rileggerselo per vedere se ci fosse<br />

un margine di manovra. Un paio di giorni dopo il Sinigaglia mi disse che non<br />

poteva fare nulla perché c’erano delle penali elevatissime... Sinigaglia mi disse<br />

che le penali erano legate alla violazione del contratto... L’accordo di cui ha<br />

parlato il Sinigaglia era riferito alla vendita delle azioni... Il prezzo offerto<br />

da Caltagirone, da quanto riferitomi dal Sinigaglia, era uguale per tutti».<br />

Il Saccardi è stato pure sentito nell’istruttoria svolta, dopo l’emissione<br />

dell’ordinanza impugnata, nel primo arbitrato (udienza 20 dicembre<br />

2005), confermando le precedenti dichiarazioni («Il Comm. Sinigaglia mi<br />

chiamò dicendomi che i soci Sep a cui noi avevamo presentato offerta irrevocabile<br />

di acquisto avevano venduto a Caltagirone... il Comm. Sinigaglia mi comunicò<br />

che dopo aver esaminato il contratto aveva riscontrato che non c’erano<br />

margini di manovra per coalizzare questa maggioranza precisando che erano<br />

previste penali molto elevate»).<br />

Tali affermazioni non sono state smentite dai testi introdotti dai reclamanti,<br />

pure sentiti all’udienza 20 dicembre 2005.<br />

La dott. Cristina Castagna, dipendente dal gruppo Pam s.p.a. e la cui<br />

«attività èrendere assistenza legale alle società del gruppo Pam e nella specie<br />

di Gedit», ha affermato: «Confermo che in data 3 febbraio 2004 i signori<br />

Cavilla, Beggio, Stefanel e la società Gedit – non ricordo se anche EGP – non<br />

sottoscrissero un preliminare di compravendita perché ricevettero soltanto una<br />

proposta contrattuale da parte del terzo. La proposta contrattuale contenente

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