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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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412<br />

Il diritto fallimentare delle società commerciali<br />

Quanto alla richiesta CTU sui beni rivendicati, è sufficiente ricordare<br />

come la CTU non sia un mezzo di prova, ma soltanto un ausilio per il giudice<br />

nella valutazione delle risultanze delle prove ritualmente acquisite secondo<br />

il codice di rito, valutazione che richieda la conoscenza di specifiche<br />

discipline di carattere tecnico; irrilevante appare, poi, la richiesta riproduzione<br />

fotografica dei macchinari inventariati, posto che la stessa, data la natura<br />

fungibile di tali strumenti, per le ragioni più ampiamente spiegate in<br />

precedenza, non può apportare alcun elemento utile alla decisione della<br />

causa; in merito, infine, all’istanza di esibizione, ex art. 210 cod. proc.<br />

civ., delle fatture e/o scritture contabili dalle quali risulti l’acquisizione,<br />

da parte della società fallita, in compravendita o in leasing, di attrezzi da<br />

palestra, si tratta di mezzo istruttorio inammissibile, perché caratterizzato<br />

da evidente finalità esplorativa, in palese contrasto con il dettato dell’art.<br />

210 cod. proc. civ., il quale richiede la deduzione, da parte del richiedente,<br />

della idoneità dei documenti da esibirsi a contenere la prova dei fatti controversi<br />

e l’indicazione specifica degli stessi (si veda, in merito, Cassazione,<br />

8 settembre 1999, n. 9512, in Mass. Foro It., 1999, n. 3).<br />

Pertanto, l’opposizione deve essere rigettata. (Omissis)<br />

ammette la possibilità di provare con qualunque mezzo l’affidamento del bene a colui che poi<br />

è fallito ( 8 ).<br />

Anche in una recente sentenza della Corte di Cassazione si affronta il medesimo problema:<br />

in proposito i giudici di legittimità rilevano che l’art. 2704 cod. civ. non contiene un’elencazione<br />

tassativa dei fatti in base ai quali la data di una scrittura privata non autenticata<br />

deve ritenersi certa rispetto ai terzi e che pertanto sta al giudice di merito decidere, in caso<br />

di sussistenza di un fatto diverso dalla registrazione, sull’idoneità di questo fatto a dimostrare<br />

la data certa ( 9 ).<br />

Un’ipotesi del genere non ha potuto essere ravvisata nel caso trattato dal Tribunale di<br />

Genova: i giudici infatti prendendo in considerazione l’utilizzabilità, a sostegno della data certa,<br />

dei timbri postali apposti sugli avvisi di ricevimento delle lettere raccomandate di intimazione<br />

della risoluzione dei rapporti di leasing per inadempimento dell’utilizzatore, hanno poi<br />

negato tale utilizzabilità, in considerazione del fatto che i timbri non risultavano apposti direttamente<br />

sulle lettere di risoluzione dei contratti.<br />

Simonetta Ronco<br />

Avvocato in Genova<br />

( 8 ) Si tratta di una posizione espressa dalla Corte di Appello di Bologna nell’ambito di una controversia<br />

riguardante una gru: Appello Bologna, 1 febbraio 1974, in Giur. comm., 1975, II, 112.<br />

( 9 ) Cassazione, 8 novembre 2001, n. 13183, in Fallimento, 2002, 723. Si v. anche: Cassazione, 28 giugno<br />

1963, n. 1760, massima 262702; Cassazione, 4 giugno 1986, n. 3742, massima n. 446622; Cassazione, 16 novembre<br />

2000, n. 14873, in Giust. civ. mass., 2000, 2352.

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