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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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Parte II - Giurisprudenza 317<br />

non si è verificato, così come risulta dalle affermazioni di questi ultimi (si<br />

veda quanto dichiarato nella prima memoria dimessa nel primo arbitrato:<br />

«per avvedersi che nessun trasferimento delle azioni SEP detenute dagli odierni<br />

convenuti è avvenuto – tanto meno a favore del gruppo Caltagirone o dell’Ing.<br />

Caltagirone in violazione della clausola statutaria di prelazione, si producono...<br />

tanto i titoli azionari dei convenuti (...) – che risultano ancora nominativamente<br />

intestati agli stessi – quanto l’estratto notarile del libro soci<br />

(...), il quale non indica in alcun punto tra i soci SEP né l’Ing. Caltagirone<br />

né società riconducibili al gruppo Caltagirone»).<br />

Edizione Holding s.p.a. si è, infatti, attivata nel momento in cui riteneva<br />

vi fosse stata violazione della clausola di prelazione, ma prima che tale violazione<br />

fosse portata alle definitive conseguenze con il trasferimento delle<br />

azioni.<br />

Tanto premesso in punto riscatto, si deve verificare se, ritenuta fondata<br />

e accolta la domanda, così come prospettata, si possa giungere ad una statuizione<br />

di condanna alla restituzione e/o alla consegna.<br />

Orbene, se si leggono le conclusioni svolte da Edizione Holding s.p.a. nel<br />

primo arbitrato, risulta evidente la sussistenza del presupposto. Infatti la reclamata<br />

ha chiesto l’accertamento dell’inefficacia del negozio, dell’esistenza<br />

del proprio diritto di esercitare la prelazione e, dato atto di voler offrire il<br />

prezzo pattuito, che venga emesso «... lodo condizionale che dichiari l’obbligo<br />

dei signori Renè Fernando Caovilla, Ivano Beggio e Giuseppe Stefanel nonché<br />

delle società E.G.P. S.r.l., Gedit S.r.l. e Simod S.p.A., di intestare e consegnare<br />

le predette azioni ad Edizione Holding S.p.A. in proporzione alla partecipazione<br />

azionaria dalla stessa detenuta in S.E.P., nonché per le ulteriori azioni che – all’esito<br />

della denuntiatio – dovessero rimanere inoptate dagli altri soci S.E.P.:<br />

intestazione e consegna subordinate al previo pagamento da parte della qui concludente<br />

del prezzo dovuto ai convenuti, nell’importo e nei termini previsti dal<br />

suindicato accordo di vendita e quali risultanti all’esito dell’istruttoria».<br />

È, quindi, evidente che l’esito sperato da Edizione Holding s.p.a. è<br />

quello dell’acquisto delle azioni e cioè di un trasferimento di proprietà<br />

dai reclamanti alla reclamata, il che, evidentemente integra quel presupposto<br />

della «consegna» che la giurisprudenza richiede qualora si sia in presenza<br />

di azione personale e non reale.<br />

E, si aggiunge, il ragionamento non muta anche se, nel concreto, la vendita<br />

non avverrà (si rammenta quanto sopra detto in relazione alla presenza<br />

di condizioni e/o termini e al subentro di Edizione Holding s.p.a. nella medesima<br />

posizione del terzo) in quanto per il giudice della cautela è sufficiente<br />

che la consegna sia un possibile esito della vicenda.<br />

Si deve, infine, valutare il profilo del periculum in mora.<br />

La Suprema Corte ha chiarito che per la concessione del sequestro giudiziario<br />

non si richiede, come per il sequestro conservativo, che ricorra il<br />

pericolo, concreto ed attuale, di sottrazione o alterazione del bene, essendo

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